Lugo, i fari di piazza Baracca disturbano i cittadini: Legambiente chiede risparmio

"I fasci di luce che illuminano il monumento a Baracca non si fermano a valorizzare l'aviatore lughese, ma forse come omaggio all'asso della prima guerra mondiale, si spingono in cielo". Legambiente ha infatti raccolto la segnalazione di alcuni cittadini lughesi che abitano ben oltre viale Europa, quasi in via Piratello, a poco meno di un chilometro di distanza, che vedono ogni notte illuminate le proprie case dai fari della piazza.

“Dato che proprio questa settimana si svolgerà il tradizionale appuntamento con “M'illumino di Meno”, la giornata del risparmio energetico - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente A. Cederna - ci sembra l'occasione giusta per rimarcare un utilizzo dell'illuminazione che probabilmente è eccessivo. Al di là della sensibilizzazione dei cittadini e delle azioni simboliche come spegnere per qualche minuto l'illuminazione pubblica, è infatti importante che i Comuni diano prima di tutto il buon esempio, cominciando a mettere in campo azioni concrete per il risparmio energetico e la riduzione degli sprechi che valgano per tutto l'anno”.

Recentemente l'associazione ha chiesto all'Unione dei Comuni della Bassa Romagna di mettere in pratica il piano energetico e i piani d'azione per l'energia sostenibile, varati lo scorso anno, ma che finora hanno avuto effetti limitati. "È necessario infatti dare ai cittadini la possibilità di capire nel concreto quali interventi è possibile realizzare, quali sono i costi, quali i professionisti seri che si possono prendere carico della realizzazione dei lavori, senza sorprese finali per i cittadini".

“Se in altri centri abitati - ha aggiunto Rambelli - l'adozione di questi piani ha poi portato alla realizzazione di “comunità solari”, gruppi di acquisto e organismi in grado di consigliare e indirizzare i cittadini nelle scelte necessarie, nella Bassa Romagna fino ad ora il coinvolgimento della popolazione è parso appena accennato. Vorremmo evitare che i piani energetici e “M'illumino di meno” fossero solo occasioni di “green wash” o ambientalismo di facciata, cioè belle dichiarazioni d'intenti che poi restano inapplicate”.