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Cronaca

Mascherine e corruzione, "patto per lucrare sull'emergenza Covid". Arrestato l'ex parlamentare Pini

Secondo le accuse, Pini avrebbe ottenuto un appalto milionario dall'Azienda Usl Romagna per la fornitura di mascherine, nonostante non esistesse nessuna specifica attitudine aziendale

Tra l'ex deputato della Lega Gianluca Pini e l'ex direttore dell'Agenzia delle Dogane Marcello Minenna (anche ex assessore del Movimento 5 Stelle del Comune di Roma e attuale assessore all'ambiente della Regione Calabria) - entrambi arrestati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Forlì su episodi corruttivi - ci sarebbe stato un "pactum sceleris" su un appalto milionario di forniture di mascherine all'Ausl Romagna. È quanto viene ipotizzato dalle accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Forlì nell'ambito della maxi-inchiesta che ha portato a 34 misure di custodia cautelare e a 63 milioni di euro posti sotto sequestro.

In particolare, secondo l'ipotesi accusatoria della procura di Forlì, Pini  - imprenditore attivo nella ristorazione - avrebbe ottenuto un appalto milionario dall'Azienda Usl Romagna per la fornitura di mascherine, nonostante non esistesse nessuna specifica attitudine aziendale, lucrando così anche sulla pandemia del 2020. Secondo i pm, Pini aveva promesso a Minenna di "accreditarlo all'interno della Lega in modo venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a Dg dell'Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva".

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Minenna, continuano i pm,"accettava le promesse in cambio dell'asservimento della sua funzione pubblica", in particolare "alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci" fra cui le mascherine al centro dell'inchiesta, che provenivano dalla Cina e quindi dovevano passare dai controlli doganali. Gianluca Pini, praticamente fondatore della Lega in Romagna ai tempi di Umberto Bossi, tuttavia, nella Lega di Matteo Salvini non era e non è tuttora tra gli esponenti che si possono considerare influenti. In netto e palese contrasto con la "linea nazionale" di Salvini, è sempre rimasto ancorato alla Lega Nord, tanto da aver tentato lo scorso anno di "resuscitare" la vecchia Lega Nord per via giudiziaria.

Minenna da parte sua è finito sospeso dal suo incarico di assessore regionale. "A seguito della sospensione, automatica e prevista dalla legge, dell'assessore Marcello Minenna, ho fatto mie le sue deleghe in modo che il lavoro della Regione possa andare avanti nelle prossime settimane senza particolari scossoni" ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo a Reggio Calabria in apertura della seduta del Consiglio regionale. "La giustizia - ha aggiunto Occhiuto - farà il suo corso. Rispetto l'operato della magistratura, ma allo stesso tempo voglio confermare la mia fiducia a Marcello Minenna, che in questi mesi in Calabria ha svolto molto bene il proprio lavoro, in modo particolare per quanto riguarda i fondi comunitari. I fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Forlì riguardano il periodo in cui Minenna è stato direttore dell'Agenzia delle Dogane. Sono certo che dimostrerà la sua estraneità".

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