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Cronaca Centro / Via Cura

Omicidio di via Cura, colpo mortale sulla porta di casa con un coltello da cucina

Un unico fendente al fianco avrebbe portato alla morte di Christian Battaglia. Da chiarire il movente. Perché dopo la lite in strada la vittima si è recata a casa di Iadicicco?

Tutto sembra partito da una lite per futili motivi, ma ci sono ancora delle zone d'ombra che oscurano le circostanze che hanno portato all'omicidio del 47enne Christian Battaglia, accoltellato dal 62enne Mario Iadicicco in via Cura a Ravenna mercoledì notte. L'indiziato d'omicidio si trova nell carcere di via Port'Aurea da giovedì, al termine dell'interrogatorio condotto dagli investigatori che, subito, avevano stretto il cerchio delle indagini attorno a Iadicicco, originario di Formia (LT) ma residente da anni a Ravenna. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti, hanno subito permesso di delineare molti aspetti di questo assassinio che presenta tratti decisamente particolari. Fra questi il luogo del delitto: ovvero la casa dove abitava Iadicicco, difeso dall'avvocato Massimo Ricci Maccarini.

La prima lite in strada

Tutto era iniziato nella serata di mercoledì quando Battaglia, Iadicicco e il coinquilino di quest'ultimo, un uomo di origini nordafricane, sarebbero stati protagonisti di un violento alterco in viale Baracca. Diverse persone avrebbero notato i tre litigare, in modo forse anche piuttosto violento, tant'è che era già stato richiesto un intervento delle forze dell'ordine sul posto. Stando alle prime ricostruzioni pare che l'alterco fosse scoppiato in particolare tra Battaglia e il terzo uomo, il coinquilino di Iadicicco, mentre il 62enne avrebbe cercato di dividere i due. La lite, a ogni modo, sembrava finita lì.

La seconda lite e l'accoltellamento

Il diverbio, evidentemente, non era ancora concluso: e così c'è stato un secondo scontro tra i litiganti, che avrebbe portato infine all'assassinio di Battaglia. Secondo le testimonianze raccolte finora, infatti, dopo le 22, cioè diverse ore dopo il primo alterco, Battaglia si sarebbe recato nell'abitazione di Iadicicco. I due pare che si conoscessero, seppur non fossero soliti frequentarsi. Anche la vittima tra l'altro abitava in quella zona del centro. Così Battaglia si è recato a casa di Iadicicco, al primo piano del condominio di via Cura 32. I due si sarebbero affrontati sull'uscio di casa e proprio lì, secondo i riscontri della Polizia Scientifica, il 62enne avrebbe colpito la vittima con una coltellata al fianco. Lo stesso indiziato, durante l'interrogatorio, avrebbe ammesso di aver inferto il colpo con un coltello da cucina.

Un'arma che l'indiziato avrebbe avuto a portata di mano, trattandosi infatti di un appartamento piuttosto piccolo. Un elemento che potrebbe tornare utile alla difesa del 62enne. L'autopsia, già disposta dalla Procura, aiuterà poi a capire quali organi siano stati lesi dalla coltellata, così come potrebbe evidenziare l'eventuale presenza di ulteriori ferite o lesioni. Battaglia comunque non è morto sul posto. E' riuscito a tornare indietro nel pianerottolo, a scendere i gradini che conducono alla strada e a raggiungere l'angolo tra via Cura e via Oberdan. A quel punto però si sarebbe accasciato. Alcune persone avrebbero notato il 47enne in grave difficoltà e avrebbero quindi chiamato il 118. Poi la corsa in ambulanza e l'arrivo intorno alle 23 in ospedale, dove Battaglia sarebbe deceduto.

Il movente e il contesto

Se i fatti sembrano piuttosto chiari, persistono delle ombre sui motivi che hanno portato all'omicidio. Innanzitutto cosa ha scatenato la prima lite? Alcune persone della zona avrebbero riferito di insulti tra Battaglia e il coinquilino di Iadicicco. Ma soprattutto perché dopo la prima lite in strada, la vittima si è recata nell'abitazione di via Cura? La coltellata inferta da Iadicicco, infine, da cosa sarebbe stata motivata? A chiarire questo quadro serviranno le parole di Iadicicco e del suo coinquilino, rimasto in stato di libertà e sentito dagli investigatori solo in qualità di testimone.

Di sicuro il delitto sembrerebbe scaturito da un contesto 'borderline', forse aggravato dall'abuso di alcol da parte dei litiganti. Stando alle prime informazioni, Iadicicco non avrebbe precedenti penali gravi, ma pare fosse già noto alle forze dell'ordine. Battaglia è invece cresciuto a Ravenna, dove negli ultimi tempi avrebbe lavorato come imbianchino. È dunque possibile che tutto sia partito da semplici insulti in strada, con Iadicicco che in un primo momento avrebbe cercato di dividere gli altri due. Poi però la vittima si sarebbe ripresentata per una resa dei conti, finita purtroppo nel sangue.

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