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Cronaca Faenza

Le prime elezioni nell'era del covid tra gel e mascherina: a Faenza oltre il 54% alle urne

Nel corso dell’intera giornata di voto, al fine di prevenire il contagio da Covid-19, è stato necessario seguire diverse misure per garantire la massima sicurezza di tutti

Prima giornata di chiamata alle urne per il referendum sul taglio dei parlamentari che si è chiusa nella provincia di Ravenna con una percentuale di votanti del 44,59%. A Ravenna ha espresso la propria preferenza il 42% degli aventi diritto. Attesa a Faenza, dove si elegge il successore alla carica di sindaco di Giovanni Malpezzi. Domenica nel capoluogo manfredo ha votato il 56,9% per il referendum e il 54,54% per le comunali.

Nel corso dell’intera giornata di voto, al fine di prevenire il contagio da Covid-19, è stato necessario seguire diverse misure per garantire la massima sicurezza di tutti: indossare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza indicata dalle linee di demarcazione tracciate sul pavimento, disinfettare le mani prima di entrare nel seggio, prima di prendere le schede e la matita e dopo aver consegnato la matita e inserito autonomamente le schede nell’urna. Lunedì seggi aperti dalle 7 alle 15.

Referedum, ravennati al voto tra code e igienizzanti (foto di Massimo Argnani)

Per cosa si vota 

La legge sul taglio dei Parlamentari è stata approvata in via definitiva l'8 ottobre 2019, la cosiddetta 'Riforma Fraccaro'. Con il 'Sì', si conferma la riforma che fa passare il numero dei parlamentari dagli attuali 945 a 600. Nello specifico, i deputati alla Camera si riducono da 630 a 400, mentre i senatori passeranno da 315 a 200. La riforma impone inoltre il tetto di 5 senatori a vita. La principale differenza, cambiando solo il numero dei parlamentari, è il minor costo della politica e il mutato rapporto numerico di rappresentanza  sia alla Camera dei deputati (1 deputato per 151.210 abitanti, mentre oggi è 1 per 96.006 abitanti) sia al Senato (1 senatore per 302.420 abitanti, mentre oggi è 1 ogni 188.424 abitanti). Con il 'No', invece, rimane tutto com'è attualmente, quindi 945 parlamentari. In entrambi i casi non si vota e non muta la legge elettorale, ma in caso di vittoria del 'Sì' sarà necessario ridisegnare i collegi elettorali con una legge ordinaria.

Il Testo del quesito

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?». Con il 'Sì' si approva il testo di modifica, con il 'no' lo si respinge e di conseguenza si toglie effetto alla modifica e gli articoli della Costituzione citati restano immutati.

Non c'è quorum

Essendo un referendum costituzionale non è prevista una soglia di votanti per dichiarare la validità della consultazione (il quorum, come previsto nei referendum aborgativi). Quindi vince chi ottiene il maggior numero di voti, indipendentemente dal numero totale di votanti. 

L'affluenza alle 23

ALFONSINE 16,80    34,98    44,77
BAGNACAVALLO 16,94    36,05    46,60 
BAGNARA DI ROMAGNA  14,80    36,64    46,63 
BRISIGHELLA 13,66    31,06    40,90  
CASOLA VALSENIO 12,30    28,09    36,56  
CASTEL BOLOGNESE 13,72    32,80    41,83  
CERVIA 13,84    30,69    36,56   
CONSELICE 15,04    32,34    41,32   
COTIGNOLA 16,57    36,36    49,97  
FAENZA 20,67    45,66    56,90   
FUSIGNANO 16,68    35,60    43,76   
LUGO  15,61    35,20    45,05   
MASSA LOMBARDA 14,69    33,42    42,10   
RAVENNA   13,91    31,60    42,00   
RIOLO TERME   13,46    33,09    43,02   
RUSSI  15,27    34,29    43,92   
SANT'AGATA SUL SANTERNO 15,67    34,47    44,92   
SOLAROLO 13,40    32,58    42,05

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