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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Ravenna vuole ospitare i giganti della crociera vietati a Venezia: "Servono interventi"

Secondo il Presidente Tiziano Samorè, "l’avvio di relazioni con MSC, Costa e Norwegian Cruise Line potrebbe aprire nuove opportunità per lo scalo ravennate, ma non prima del 2016"

Giovedì la Commissione Porto, Trasporti e Logistica della Camera di commercio di Ravenna ha avuto modo di confrontarsi con il presidente del Ravenna Terminal Passeggeri  Rtp) Tiziano Samorè e i rappresentanti delle Istituzioni locali sulle prospettive del traffico crocieristico a Ravenna. Le scelte strategiche che hanno indotto importanti carriers mondiali, tra i quali Royal Caribbean, principale partner  del Terminal ravennate, ad abbandonare l’Adriatico nel 2014, verranno discusse dall’Autorità Portuale e da RTP il mese prossimo a Miami, in occasione del Cruise Shipping Miami, il più importante appuntamento internazionale dedicato al comparto crocieristico.

Secondo il Presidente Samorè, "l’avvio di relazioni con MSC, Costa e Norwegian Cruise Line potrebbe aprire nuove opportunità  per lo scalo ravennate, ma non prima del 2016". Sempre nel corso dell’incontro, si è condivisa la valutazione che Ravenna deve potersi candidare quale porto alternativo a Venezia per quelle navi soggette alle limitazioni di transito nel canale della Giudecca, a seguito del Decreto legge emanato dal Governo; almeno fino a quando Venezia non avrà realizzato una nuova via d’accesso alla sua Stazione marittima, cosa che richiederà anni.

"E’ un’opportunità che Ravenna può sfruttare appieno solo migliorando l’appeal di Ravenna nel mercato crocieristico - evidenzia Samorè -. Per quelle Compagnie che scegliessero Ravenna quale loro porto HUB si renderà necessario predisporre un collegamento tra Ravenna e Venezia: via terra fino a Chioggia ed in traghetto tra Chioggia e Venezia; ma anche con altre città di grande interesse turistico: Bologna e Firenze, ad esempio; mete tutte raggiungibili con escursioni giornaliere".

"Ma anche le più attrattive politiche di marketing risulteranno vane se il Terminal Crociere di Ravenna non verrà messo in grado di ospitare imbarcazioni  di grandi dimensioni, come ad esempio le navi della classe Quantum di prossima costruzione - aggiunge il presidente di Ravenna Terminale Passeggeri -. Significa interventi sulle banchine, sulla viabilità, sulla struttura  e sui servizi offerti dalla stazione marittima;  ma, prioritariamente, significa procedere  con l’adeguamento dei fondali".

"L’escavo e, non meno rilevante, la manutenzione dei fondali è la “condicio sine qua non” non solo per lo sviluppo del Terminal Crociere, ma di tutte le attività che si svolgono lungo l’asta del canale Candiano - prosegue -. Infatti, la mancata  soluzione al problema di dove collocare il materiale di risulta  dalle operazioni di dragaggio dei fondali avrà gravi ripercussioni sul posizionamento competitivo dello scalo ravennate. Le risorse finanziarie sono state trovate e sono immediatamente disponibili; adesso è indispensabile individuare le aree su cui depositare circa 900mila metri cubi di materiale per un primo intervento di  approfondimento dei fondali in prossimità dei terminals più strategici del porto".

"L’ ingegner Galliano Di Marco, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, è fortemente impegnato, con il concorso delle Istituzioni locali e regionali, a sbloccare gli ostacoli di natura burocratica che ritardano la decisione sulle casse di colmata da utilizzare per la collocazione dei fanghi scavati - continua Samorè -. Senza questo intervento, gravi e fondate sono le preoccupazioni a riguardo delle ripercussioni che il porto, nel suo complesso, potrebbe trovarsi a dover affrontare; a rischio sono, oltre al traffico crocieristico, i ben più significativi traffici, per l’economia del porto e della città, delle merci alla rinfusa e di quelli dei containers. Sarebbe una catastrofe, considerando le migliaia di  posti di  lavoro facenti capo alle aziende portuali e dell’indotto. Sono queste le ragioni che spingono la Camera di  Commercio a fare tutto quanto in suo potere per sostenere l’impegno dell’Autorità portuale e ad incentivare le Istituzioni e gli Enti cui compete a consentire che questa possa avviare al più presto i lavori per l’approfondimento dei fondali".

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