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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Cervia

Porto Turistico di Cervia, il Comune "rompe" con Società Marina

L'Amministrazione Comunale ha deciso di dare avvio al procedimento finalizzato alla dichiarazione di decadenza dalla concessione del Porto Turistico di Cervia alla Società Marina di Cervia

L’Amministrazione Comunale ha deciso di dare avvio al procedimento finalizzato alla dichiarazione di decadenza  dalla concessione del Porto Turistico di Cervia alla Società Marina di Cervia. Il rapporto del Comune con la Società Marina, iniziato quasi 40 anni fa, è stato un rapporto travagliato e conflittuale, costellato di contenziosi. Il Comune è oggi titolare delle funzioni amministrative sul demanio marittimo, incluso quello portuale, che il Codice della Navigazione affidava alle Capitanerie di Porto e che consentono all'Ente Locale l'amministrazione diretta dei beni demaniali marittimi.

Tuttavia, si deve rilevare che, a seguito del conflitto di competenze sorto tra Comune e Ministero definitivamente risolto con  Sentenza del Consiglio di Stato che ha affermato le competenze dell’Ente locale, il pieno esercizio delle funzioni è stato possibile solo a partire dal mese di maggio 2009 epoca in cui sono stati definitivamente trasferiti al Comune i fascicoli relativi alla concessione demaniale e si è finalmente potuto procedere con la disamina dei relativi atti. La gestione del Porto turistico trova le sue origini il 28 aprile del 1973, quando la  Capitaneria di Porto di Ravenna ha rilasciato Atto di Sottomissione (Rep. 724) a favore della Società “Marina di Cervia”,  per l’immediata occupazione di un’area demaniale al fine di costruire un approdo turistico nautico nel porto canale di Cervia.

Nell’anno 1975, Il Comune di Cervia ha sottoscritto con la Società Marina una convenzione per la costruzione e la gestione dell’approdo e per regolare gli obblighi della società concessionaria, a far tempo dal 1973, dal momento della consegna del  porto turistico; il rapporto concessorio ed il rapporto convenzionale sono intrinsecamente connessi tra loro. "In particolare, la società si era impegnata a  mantenere costantemente navigabile il tratto dell’asta del  porto canale; a partecipare con propri mezzi al prolungamento dei moli; a versare al Comune una somma a cadenza annuale, da rivalutare per tutta la durata della concessione a titolo di rimborso manutenzione strade", illuistra l'amministrazione.

"Negli anni il rapporto con la società si è svolto in maniera del tutto conflittuale, a causa delle reiterate inadempienze della stessa; l’atteggiamento del gestore ha condizionato pesantemente la qualità del servizio pubblico, danneggiando  l’immagine della località e dell’Ente che, con la convenzione citata  aveva inteso valorizzare il porto Turistico quale bene della collettività", evidenzia in una nota l'amministrazione cervese.

La società, comunica il Comune, "non ha mai voluto riconoscere gli impegni assunti all’atto di consegna del porto turistico, malgrado l’annoso contenzioso con il Comune l’abbia vista soccombente in tutti i fronti. In particolare il mancato  dragaggio dell’asta del porto canale è l’inadempimento più clamoroso per un concessionario di un Porto, essendo  necessario ed indispensabile alla sicurezza del transito degli utenti".

Tra l’altro gli utenti del Porto da sempre hanno segnalato la  scarse qualità dei servizi prestati, tra l’altro assolutamente onerosi e retribuiti.
Per tutti questi motivi l’Amministrazione comunale ritiene di non poter più proseguire il rapporto concessorio dando avvio al procedimento finalizzato alla dichiarazione di  decadenza sanzionatoria dalla concessione. L’amministrazione intraprende questo iter, si legge in una nota, "con la volontà di restituire alla città una risorsa strategica per la valorizzazione turistica, importante non solo per il Borgo marina e le attività che in esso si trovano, ma per l’intera economia cittadina".

Le Associazioni artigiane e della piccola e media impresa di Cervia, CNA e Confartigianato, "accolgono con soddisfazione la delibera della Giunta comunale di procedere alla revoca della concessione del porto turistico Marina di Cervia. Da troppi anni è in atto un conflitto tra il concessionario, il Comune di Cervia e le imprese del settore che, di fatto, ha bloccato lo sviluppo di questa infrastruttura".

 "Gli utenti che con la loro imbarcazione hanno pagato anticipatamente al Marina di Cervia per un periodo di 50 anni l’ormeggio, oggi si trovano in una struttura mal gestita e mal mantenuta, con costi di gestione altissimi, tutti aspetti che hanno contribuito a impoverire in modo irreversibile tale comparto - continua Cna e Confartigianato -. Crediamo sia giunto il tempo che Cervia e i cervesi si riapproprino del loro bene e valorizzino con investimenti adeguati e finalizzati al turismo nautico questa struttura che, per anni, è stata il fiore all’occhiello del settore e che oggi fatica a dare lavoro e benessere a tutta la comunità locale. Le potenzialità sono numerose, a partire dallo stesso fabbricato che oggi presenta negozi completamente vuoti".

"Questo può essere finalmente il punto di partenza per il rilancio della nautica e del turismo nautico a vantaggio di tutta l’economia cervese, non solo delle imprese direttamente coinvolte ma di tutta la filiera collegata al turismo, ai servizi e alla ristorazione, valorizzando Cervia come meta turistica all’avanguardia - aggiungono le associazioni -. Auspichiamo, inoltre, che nella futura gestione si tengano in giusta considerazione le professionalità presenti sul territorio che sono in grado di valorizzare e sviluppare questo importante comparto nautico".

Cna e Confartigianato si augurano "che questo rilancio possa diventare il primo passo per ulteriori investimenti che vadano a riqualificare tutta l’asta canale, dallo sbocco a mare, alle saline, passando dai magazzini del sale, dando così piena attuazione a quanto previsto anche nel progetto Cervia d’Amare della Società Pentagramma. Tutto questo può fare di Cervia un polo nautico di qualità capace di contribuire a superare lo stato di drammatica crisi del settore".

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