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Economia Cervia

"Serve una governance per il turismo"

Nel corso della giornata di lavori, che si è conclusa nel pomeriggio con un workshop sulle truffe a mezzo internet e sulla responsabilità dell’albergatore, è stato presentato il “Libro bianco del turismo”

Fra le priorità che il mondo del turismo pone c’è quella di ridurre la pressione fiscale, ma anche e da subito di rilanciare l’intero settore, sia convertendo e riqualificando il comparto ricettivo, si dando nuova linfa alla promozione sui mercati internazionali. Questa la sintesi dei lavori del convegno “Il turismo lavora per l’Italia. Riflessioni e proposte di Federalberghi per le politiche del turismo”, organizzato da Confcommercio e da Federalberghi Ascom Cervia lunedì, al quale hanno preso parte fra gli altri il presidente di Federalberghi Cervia, Luca Sirilli, il presidente regionale, Alessandro Giorgetti, il direttore generale di Roma della Federalberghi, Alessandro Massimo Nucara, l’assessore regionale al turismo e commercio, Maurizio Melucci. Sono intervenuti il sindaco di Cervia, Roberto Zoffoli e l’assessore al turismo, Michele De Pascale.

Presenti in sala i deputati: Elisa Marchionni, Sandro Brandolini, con rappresentanti della lega nord Simone Careca eper il PLI,Margherita Grossi resp.naz.del turismo hanno mandato un messaggio i deputati: Vittoria Brambilla, Giancarlo Mazzuca, Laura Bianconi, Vidmer Mercatali. A conclusione di una stagione turistica complessa e difficile, mentre sono in corso le prime campagne promozionali per il 2013, Confcommercio e Federalberghi Cervia vogliono riflettere sullo sviluppo di un comparto fondamentale per l’economia nazionale e riconoscono nelle proposte di Federalberghi nazionale un contributo importante per il rilancio dell’intero settore. I temi del convegno sono stati quelli cari agli operatori del settore, fra cui il rilancio del marchio Italia, la necessità di puntare sull’internazionalizzazione, quella di allungare la stagione turistica e di riuscire a fare sistema.

Nel corso della giornata di lavori, che si è conclusa nel pomeriggio con un workshop sulle truffe a mezzo internet e sulla responsabilità dell’albergatore, è stato presentato il “Libro bianco del turismo”, con i 20 obiettivi che Federalberghi nazionale pone come strategici per il rilancio dell’intero comparto.

Per il direttore generale di Federalberghi Roma, Alessandro Massimo Nucara,“serve una governance per il turismo, per questo in vista della prossima legislatura diciamo con forza ai partiti e alla politica non dimenticate il turismo. Con il libro bianco, anzi, li sfidiamo a confrontarsi su temi concreti e su proposte strategiche già attuabili, alcune che necessitano finanziamenti, altre no. In questo momento di grande crisi abbiamo pensato anche ad obiettivi immediati per ridare linfa al settore senza che il pubblico investa. Anche se naturalmente per rilanciare il marchio Italia occorre che il governo capisca che è bene rifinanziare l’Enit. Serve una nuova governance per il settore. Ma occorre anche capire se vogliamo correre o rimanere seduti a raccontarcela. 11 paesi europei, più Malta, stanno riscrivendo le regole della classificazione alberghiera, noi siamo impantanati nelle autonomie delle regioni, come la Spagna. La Francia sta pensando cosa fare. E noi? Sul lavoro, la riforma Fornero non ci piace, certo è migliore di come era entrata in Parlamento, ma va rivista ulteriormente. Il turismo non è mai nemmeno preso in considerazione”.

Per Alessandro Giorgetti “è centrale del rapporto fra privati e amministratori come metodo per risolvere i problemi. Serve una riconversione industriale del settore turismo e la si può fare concretamente,  per esempio ponendo mano alla legge 1444 del 1968, che per motivi igienico-sanitari stabiliva la distanza fra strutture a dieci metri. Modificare questa norma significherebbe porre mano agli strumenti urbanistici facilitando gli investimenti . C’è poi il problema della stanze. Serve riqualificare le strutture facendo stanze più grandi. Prima erano di 10,3 metri, ora devono essere almeno il doppio, per gli standard internazionali, ma allora chiediamo che quelle migliorie non vengano conteggiate come aumento di cubatura, bensì come servizi”.

Per Maurizio Melucci "occorre costruire una lobby virtuosa per il turismo, con le associazioni di categoria, le regioni e i politici, per darci una strategia comune, ma anche obiettivi immediati. L’Emilia Romagna punta da sempre sul pubblico-privato, ma l’Italia è grande non tutto si impara alla Bocconi, anzi. Occorre però fare delle reti di impresa. Perfino Obama si è occupato di turismo, non sento mai un governo nazionale occuparsene. Serve una cosa che non costa nulla per il rilanciare il settore, ovvero un svolta culturale”.

Per il sindaco Roberto Zoffoli “questo incontro ci ha dato l’opportunità di ascoltare le problematicità del mercato turistico. Oggi manca una politica nazionale dello sviluppo che preveda il turismo fra i comparti da usare come volano e nell’ambito locale dal Governo non abbiamo certezze di indirizzo”. Luca Sirilli, infine ha invocato una sburocratizzazione affinché, con  il tempo recuperato, si liberino energie tali da migliorare il rapporto con gli ospiti.
 

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