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"A scuola di teatro": i giovani alla scoperta dei tesori musicali e teatrali

All’interno di questo articolato percorso didattico, viene confermata la preziosa iniziativa delle visite guidate del Teatro Alighieri, un’opportunità gratuita per gli spettatori di “A Scuola in Teatro”

La Fondazione Ravenna Manifestazioni rinnova il proprio impegno rivolto al pubblico di giovanissimi presentando “A Scuola in Teatro 2015-16”, la nuova edizione della rassegna indirizzata alle Scuole “A Scuola in Teatro” realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Istruzione del Comune di Ravenna, grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, il sostegno di Start Romagna e il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna. Come nelle passate edizioni, il programma degli spettacoli è accompagnato da momenti didattici e attività educative che mirano a incoraggiare e diffondere la conoscenza del teatro musicale e della danza fra gli studenti, un obiettivo che fin dalla prima esperienza nel 1998 ha avvicinato migliaia di giovani alla realtà del Teatro Alighieri. Il cartellone di “A Scuola in Teatro” è attraversato da tre percorsi, che sovente si incrociano, dedicati alle Scuole Elementari, Medie e agli Istituti Superiori / Università.

La bohème e Mimì è una civetta - presentate agli studenti delle Scuole Medie, Superiori e Università in occasione della Trilogia d’Autunno 2015 - hanno confermato già a dicembre la vocazione della rassegna ad offrire prospettive diverse e stimolanti sulla realtà dell’esperienza teatrale e musicale. Il 7 dicembre il teatro si è aperto per la prova generale di La bohème di Giacomo Puccini presentata nella produzione concepita da Cristina Mazzavillani Muti che si è avvalsa delle più moderne tecnologie coniugando il genio pucciniano alla visionarietà del Simbolismo del pittore francesce Odilon Redon. Il 15 dicembre la recita riservata alle scuole di Mimì è una civetta ha offerto la possibilità ai ragazzi di ascoltare una Bohème rivisitata attraverso gli arrangiamenti per band e arricchita dai virtuosismi Simone Zanchini alla fisarmonica e Fabrizio Bosso alla tromba. Entrambi gli eventi sono stati salutati dai fragorosi applausi del giovane pubblico, a testimonianza della validità dell’idea di proporre agli studenti l’occasione di scoprire il genere operistico, normalmente associato alla tradizione e a un pubblico di adulti, attraverso le sue più frizzanti riletture.

Nel 2016 è la Compagnia Drammatico Vegetale, gruppo storico di teatro per ragazzi, che riapre il percorso di A Scuola in Teatro con due appuntamenti in varie repliche: il 20 e il 21 gennaio “Che sì che no” si rivolge al pubblico delle Scuole Elementari, mentre a febbraio (8 e 9) gli studenti delle Scuole Elementari e Medie potranno assistere a “Viaggio in aereo”. Tutti gli spettacoli, presentati in orario scolastico, saranno messi in scena presso la Sala Corelli, offrendo così l’occasione per scoprire un altro dei raffinati spazi del Teatro Alighieri. Attiva su tutto il territorio nazionale e in costante ricerca creativa, pur nella fedeltà al concetto di teatro di figura, Drammatico Vegetale ricostruisce con “Che sì che no” quel mondo complesso di relazioni con le persone e le cose che é proprio dell’infanzia, cercando la sostanza e l’essenza delle cose perché il bambino sia soggetto attivo della società e interprete del mondo che lo circonda, per raggiungere quel “momento magico dell’incanto” che il Direttore Artistico Pietro Fenati descrive fra gli obiettivi della compagnia.  “Viaggio in aereo” si ispira invece al Piccolo Principe di Antoine Saint-Exupéry perché l’aviatore-attore riscopra assieme al proprio pubblico l’invisibile che si cela sotto l’apparenza: questo sguardo di bambino si dipanerà in una storia arricchita dalle proiezioni di immagini sulle pareti di una navicella esagonale all’interno della quale il pubblico viene introdotto.

Il 24 febbraio Scuole Medie, Superiori e Università sono invece invitate a teatro per “Fabrizio De André, la sua vita e la sua opera” presentato da Bandeandré. Largamente riconosciuto tra i più celebri esponenti della canzone d’autore italiana –  la scrittrice, giornalista e traduttrice Fernanda Pivano lo definì il massimo poeta del Novecento italiano – il cantautore genovese continua oggi più che mai ad emozionare anche i più giovani, forse perché quella sua aspirazione alla libertà, quel suo profondo senso di inquietudine, quella sua innata insofferenza ai dogmi e alla retorica e, soprattutto, quella sua partecipata solidarietà con il mondo degli ultimi, riescono sempre a riportarci ai caratteri più intensi della condizione umana con al centro l’unicità dell’individuo e la sua solitudine. A sedici anni dalla sua scomparsa, la Bandeandré vuole riaffermare quanto siano ancora attuali il suo messaggio e la sua poetica proponendoli in uno spettacolo-concerto strutturato seguendo la successione temporale della intera produzione di De André con commenti introduttivi che forniscono elementi e indicazioni utili all’ascolto.

Il successivo appuntamento del cartellone (14 marzo, 10.30) è una proposta danza con il balletto messo in scena da una delle compagnie giovanili più dinamiche a livello europeo, il Junior Balletto di Toscana. Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, nella veste coreografica di Davide Bombana, non mancherà di entusiasmare il pubblico di studenti delle Scuole Medie, Superiori e Università, anche in considerazione dell’altrettanto giovane età - fra i16 ai 21 anni - dei componenti un corpo di ballo che, pur così giovane,  si è saputo subito imporre sui palcoscenici nazionali ed internazionali più prestigiosi. Fondato nel 2002 come frutto dell’attività didattica della Scuola del Balletto di Toscana fondata a Firenze nel 1971 da Cristina Bozzolini per costituirne l’approdo professionale, l’ensemble rileggerà il dramma di Shakespeare riproponendo l’eterno conflitto fra la purezza delle passioni dei giovanissimi e il corrosivo bisogno di supremazia e potere che percorre il mondo adulto identificandolo oggi nella barbarie dell’odio razziale e del conflitto di ideologie e religioni.

Il 7 aprile un’altra prova generale (ore 15.00) – quella di Macbeth di Giuseppe Verdi – rinnoverà l’occasione di avvicinare gli studenti delle Scuole Medie, Superiori e Università al mondo dell’opera. Nel quarto centenario della morte del Bardo, la messa in scena ideata e diretta da Cristina Mazzavillani Muti per Ravenna Festival 2013 riproporrà il dramma scozzese in bilico tra visione e realtà, con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Nicola Paszkowski e un cast di giovani, già affermatissimi cantanti.

Il calendario di “A Scuola in Teatro” si concluderà con uno dei più attesi e richiesti appuntamenti (19 aprile e 20 aprile): Turandot, principessa falena, nella riduzione musicale di Enrico Minaglia e regia di Silvia Paoli per Opera Domani. Dopo il debutto a febbraio al Teatro Sociale di Como, questa coproduzione internazionale di AsLico, Gran Teatre de Liceu di Barcellona e Theater Magdeburg, tocca anche Ravenna nella propria tournée italiana.

Il progetto Opera domani, é stato pioniere in Italia dell’educazione all’opera lirica per studenti delle Elementari e Medie e, a distanza di 20 anni dalla sua creazione, continua a suscitare l’entusiasmo sempre crescente degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie. Sposandosi perfettamente con le finalità dei progetti realizzati dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni, Opera domani é caratterizzato da una modalità partecipativa che consente ai più giovani di vivere da protagonisti lo spettacolo, attraverso un itinerario educativo che consegna ai ragazzi gli strumenti adeguati per scoprire la narrativa prima in classe e poi in scena, grazie a diversi momenti di interazione diretta (lo studio di alcune arie, la costruzione di un oggetto di scena, etc.).

Catapultati nel cuore del complesso e affascinante capolavoro di Giacomo Puccini, gli studenti percorreranno tutte le fasi della trasformazione di Turandot, che potrebbe essere farfalla e invece é falena, prigioniera del proprio bozzolo e dell’idea di vendetta da cui non riesce a separarsi. Ma il cuore di farfalla potrà ancora sbocciare, grazie all’esempio di umanità offerto dal candore della fedele schiava Liù, che assieme a Calaf e Timur si fa interprete dei valori di umanità e di amore, fino all’esplosione del coro della platea in un campo di fiori o farfalle colorate.

All’interno di questo articolato percorso didattico, viene confermata la preziosa iniziativa delle visite guidate del Teatro Alighieri, un’opportunità gratuita per gli spettatori di “A Scuola in Teatro”. La visita, oltre a consentire l’accesso a spazi normalmente interdetti al pubblico (il palcoscenico, i camerini, la sartoria, etc.)  fornisce agli studenti notizie sulla storia del Teatro Alighieri, senza trascurare le nozioni più generali legate alla tipica struttura del teatro all’italiana, di cui l’Alighieri è uno degli esempi più belli e riusciti in Italia.

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