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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giardini di Natale, gli Acquerellisti Faentini e l'Arte tra cielo e terra

"La finalità pratica è nota - spiega il professore Michele Orlando - arredo urbano verde per suggellare il periodo natalizio; ma i Giardini di Natale sono anche un evento di carattere artistico-culturale per gli Acquarellisti"

Dopo la fruttuosa partecipazione all'edizione del 2013 dei Giardini di Natale, legata al tema del 7mo centenario della Signoria dei Manfredi su Faenza, quest'anno è il tema dell'albero, nelle sue multiformi espressioni, ad attrarre la vivacità raffinata degli Acquerellisti Faentini. Forti anche della bella e recente esperienza dei laboratori dimostrativi nella Scuola Europa in occasione della Settimana Unesco 2014, legata appunto all'ambiente e al paesaggio, molti degli artisti del novello sodalizio faentino sperimentano una linea tematica che è effettivamente vasta, almeno per quel che concerne il simbolismo dell'albero, nella sua sacralità, ritualità e simbologia vegetale, coniugando così la storia delle religioni, delle tradizioni popolari, delle metafisiche e dell’iconografia dell’arte.

"La finalità pratica è nota - spiega il professore Michele Orlando - arredo urbano verde per suggellare il periodo natalizio; ma i Giardini di Natale sono anche un evento di carattere artistico-culturale per gli Acquarellisti, perché offrono spunti originali per aprirsi alla città, sconfinando sui versanti più disparati dell'arte e della cultura. Si diceva della simbologia dell’albero: le grandi religioni collocano un albero all’inizio della storia dell'umanità, allorché l’uomo, abbracciato e stupito dal mistero della creazione, si ritrova dinanzi alla maestà dell'albero, che domina non solo il mondo vegetale ma misura le profondità della terra e si scopre a tal punto nel cielo da ricordarci che esiste un nodo tra mondo naturale e soprannaturale, tra l’uomo e la divinità".

Continua Orlando: "L'albero è proprio questo, un nobile mediatore verticale – direbbe Eric Donald Hirsch – tra le profondità della terra e le altezze dei cieli. 'Arte tra cielo e terra' è dunque la traccia tematica di questa edizione, durante la quale gli acquerellisti (Paola Alboni, Filippo Baroncelli, Daniella Bellardi, Massimo Boncuore, Anna Bucchi, Silvia Castrogiovanni, Giancarlo Ciamei, Graziella Donigaglia, Silvano Drei, Valeria Faccani, Francesco Fusari, Gigliola Gigli, Giuliana Giuliani, Lia Laghi, Manuela Mancini, Helga Ortwig, Patrizia Ossani, Edda Trerè, Marina Zaramella) presentano in collettiva 'variazioni' sulle simbologie arboree, significando con finezza, a punta di pennello, il rapporto eterno tra cielo e terra, per cui l'Arte – figurata nella installazione degli Acquerellisti con un albero rovesciato, che mette le proprie radici nel cielo e la chioma in terra sotto lo splendido voltone della Molinella affrescato nel 1566 dal pittore faentino Marco Marchetti – rivela la discesa dello Spirito nella materia e si fa cifra universale della potenzialità umana, della equivalente elevazione spirituale dell’uomo"".

L'8 dicembre, alle 11 verrà,  presentata alla città l'installazione degli artisti, che festeggiano anche il secondo anno della loro istituzione, con una prolusione del professor Orlando e la lettura integrale del canto 22mo del Purgatorio dantesco, dal quale si trae spunto per meditare sulla valenza simbolica dell'albero-Arte che, diversamente da quello dantesco, non accende il desiderio sempre frustrato dei golosi che, pur cibandosi e bevendo, aggravano il loro terribile dimagrimento, ma ci rammenta che 'ex Deo nascimur', Bontà che è all'origine del mondo e che non può che essere il Bene cui siamo destinati.

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