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Tra musica e archeologia: parte la stagione di concerti al Museo Classis

In programma 15 appuntamenti dall’1 giugno al 28 luglio

Per un festival che ha fatto della ricca e stratificata storia della città la chiave di volta della propria identità, è naturale la vocazione a dare vita, con eventi spesso costruiti a partire dai luoghi, agli spazi custodi di un patrimonio unico al mondo. E quest’anno Ravenna Festival “abita” anche al Museo Classis: tra il 1 giugno e il 28 luglio, alle 18.30, la rassegna Qualunque melodia più dolce suona, organizzata in collaborazione con RavennAntica, intreccia un appassionante racconto del mondo antico ai concerti dei gruppi da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e dell’Orchestra Arcangelo Corelli. 

Mentre le letture dei miti d’amore e trasformazione delle Metamorfosi di Ovidio dialogheranno con i programmi musicali – Palestrina, Mozart, Brahms, Arvo Pärt pagine d’opera, musica ebraica, musica per il cinema, classici del rock e la suite di Britten ispirata a episodi del capolavoro ovidiano… – studiosi e ricercatori di RavennAntica, dell’Università di Bologna e della Soprintendenza svilupperanno cinque temi che si rispecchiano nella “narrazione” del Museo Classis, dalle presenze etrusche alla Ravenna imperiale, senza trascurare il legame fra la città e il mare. Grazie a 28 metri quadrati di videowall e alla tecnologia Soundscape, in grado di simulare la risposta acustica di un dato spazio, i quindici appuntamenti nel piccolo auditorium immergeranno gli spettatori in un’esperienza visiva e sonora di altri luoghi, dalle Basiliche di San Vitale e Sant’Apollinare al Teatro Alighieri. Il biglietto del concerto (5 Euro) è valido per l’ingresso al Museo in una data successiva, fino al 3 settembre compreso.

“Nella drammatica emergenza che ha interessato questo territorio, il Museo Classis ha messo a disposizione spazi e strutture per ospitare chi è stato evacuato a causa dell’alluvione – dichiara Giuseppe Sassatelli, Presidente di RavennAntica – Dopo tutto, sin dalle sue origini questo museo è stato pensato, e realizzato, come spazio aperto alla cittadinanza: oggi è più che mai evidente come Classis sia un museo ‘della’ città e del territorio, ma anche ‘per’ la città e il territorio. Con la ripresa delle attività ordinarie, siamo orgogliosi di confermare la collaborazione con il Festival per una contaminazione tra musica e archeologia che fa onore all’identità di Classis come luogo in cui sperimentare realtà ‘altre’ in uno scambio continuo di idee e progettualità. Il Classis, che ospita i laboratori dell’Università di Bologna in cui gli studenti si cimentano nello studio e restauro dei reperti, prosegue la collaborazione con l’Alma Mater Studiorum anche nell’ambito di quest’iniziativa, a cui si aggiungono altre realtà quali la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, al nostro fianco sin dall’inizio.”

“Un festival non deve mai smettere di rinnovare la propria programmazione – sottolinea Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – scoprendo nuovi percorsi di coinvolgimento del pubblico e di valorizzazione della città e del territorio, soprattutto quando si ha il privilegio di vivere fra tesori di storia, arte e archeologia come quelli che Ravenna può vantare. Già alcuni anni fa, con Giovani artisti per Dante nei Chiostri Francescani accanto alla Tomba del Poeta o i Vespri nella Basilica di San Vitale, abbiamo proposto rassegne create appositamente per luoghi fortemente rappresentativi dell’identità di Ravenna e, al tempo stesso, abbiamo esplorato le potenzialità di fasce orarie differenti dalla tradizionale programmazione serale. Quest’anno il Festival e il suo pubblico varcano la soglia del Museo Classis, per un incontro fra storia e musica reso ancor più emozionante dall’impiego di raffinate tecnologie audio e video e dall’impegno di musicisti ‘di casa’ a Ravenna.”

Il primo appuntamento, giovedì 1 giugno, si apre con l’intervento di Giuseppe Sassatelli sugli Etruschi a Ravenna e il Sestetto n. 1 op. 18 di Brahms è affidato agli archi della Cherubini. Due gli eventi la settimana successiva: in entrambi i casi il tema delle introduzioni, affidate rispettivamente a Fabrizio Corbara e Paola Perpignani, è “Ravenna tra mare e terra”, mentre il Quartetto Böcklin della Cherubini si cimenta con il Quartetto n. 8 op. 110 di Šostakovič e Crisantemi di Puccini (mercoledì 7 giugno) e il Trio eccentrico di fiati de La Corelli propone il programma “Operisti da salotto”, un percorso da Mozart a Mascagni (venerdì 9 giugno).

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