rotate-mobile
Eventi Faenza

Dopo oltre otto mesi dall'alluvione riapre a Faenza il Museo Carlo Zauli

Per l'occasione oltre al percorso espositivo tradizionale saranno visitabili due installazioni temporanee di Michele Guido e Namsal Siedlecki

Un'attesa lunga oltre otto mesi che terminerà il prossimo sabato 27 gennaio. Il Museo Carlo Zauli (MCZ) di Faenza riapre al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione necessari a causa dei danni provocati dall'alluvione che ha colpito la struttura il 16 maggio 2023. Per l'occasione sarà possibile esplorare il percorso espositivo del Museo arricchito da opere inedite e rari materiali di archivio, fotografie di Cristina Bagnara e installazioni temporanee a cura degli artisti Michele Guido e Namsal Siedlecki e degli studenti che hanno seguito il progetto di Residenza con lo stesso Michele Guido. 

Una riapertura, sottolineano dall'MCZ, che non sarebbe stata possibile senza il generoso aiuto di tutti coloro (aziende, enti e privati cittadini) che hanno donato fondi, consulenze, tempo, energie dallo scorso maggio a oggi e che continuano a farlo per aiutare a completare un’opera di recupero che non è ancora terminata. Sabato intanto ci sarà un primo ritorno alla normalità, con le porte aperte a partire dalle 16 fino alle 21. Gli spazi saranno poi visitabili il martedì e il venerdì dalle 14 alle 17 e il mercoledì, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 13. Apertura straordinaria domenica 28 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Per informazioni museocarlozauli@gmail.com; www.museozauli.it; tel: 333.8511042.

Le installazioni "Mudfulness" e "Vasi

"Mudfulness" di Michele Guido, attraverso il quale il Museo Carlo Zauli ha vinto un importante Bando della Regione Emilia-Romagna, (Valorizzazione di case e studi delgi illustri dell'Emilia Romagna) è il risultato di un progetto di Residenza inserito all’interno dei drammatici eventi che hanno colpito il territorio nell’alluvione dello scorso maggio. Come spiega Matteo Zauli, direttore artistico del MCZ, “Michele Guido nel suo lavoro fa emergere il rapporto tra architettura, storia e immagine della natura. Sono nati così i 'garden project', progetti interdisciplinari basati sulle analogie formali tra il mondo vegetale e la ricerca scientifica, la loro origine geografica, i flussi migratori e la storia culturale dei luoghi di provenienza. Un lavoro che sento vicino alla ricerca sulla natura compiuta da Carlo Zauli”. Il progetto ha inoltre una valenza formativa con il coinvolgimento di alcuni giovani studenti partecipanti al corso per curatori MCZ, realizzato in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna (Alice Arabia, Isabella Catino, Giada Miino, Giulia Petronio, Carolina Scalas) e gli studenti del corso IFTS (Chiara Casalone, Katiuscia Urbinati).

Il secondo progetto, "Vasi" di Namsal Siedlecki, si concentra sul tema della trasformazione e rigenerazione dopo la tragica alluvione che ha colpito il Museo Carlo Zauli e la regione Emilia-Romagna. La scultura di Siedlecki, prodotta assieme agli artigiani di Manifatture Sottosasso, si trasformerà nel corso nella mostra accogliendo una performance e un workshop che vedranno il coinvolgimento della comunità locale e infine entrerà a far parte della collezione di arte contemporanea del museo. Il progetto è stato realizzato attraverso la collaborazione tra il collettivo T.NUA e il Museo Carlo Zauli, partnership che, oltre al progetto dello scorso autunno proseguirà con una residenza nella primavera-estate 2024 con un artista internazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dopo oltre otto mesi dall'alluvione riapre a Faenza il Museo Carlo Zauli

RavennaToday è in caricamento