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Cosa ha innescato la forte grandinata a Ravenna? Lo spiega l'esperto meteo Pierluigi Randi

A chiarire la genesi del sistema temporalesco che nel primo pomeriggio di martedì ha attraversato il territorio bizantino è l'esperto Pierluigi Randi

Sono diversi gli elementi che hanno innescato la forte grandinata che ha colpito a macchia di leopardo Ravenna. A chiarire la genesi del sistema temporalesco che nel primo pomeriggio di martedì ha attraversato il territorio bizantino è l'esperto Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione Ampro. Le prime biglie di ghiaccio si sono scagliate poco prima delle 15, interessando in particolar modo il ravennate orientale.

"Il sistema multicellulare innescatosi dapprima sul ferrarese si è intensificato rapidamente entrando nel ravennate nord-orientale - esordisce Randi in uno specifico approfondimento sulla propria pagina Facebook -. Si è giovato di un flusso di correnti orientali molto umide in entrata dal mare Adriatico, che potremmo definire l’inflow del sistema. In questo periodo dell’anno, specie dopo la calda estate 2021, la superficie del mare è assai calda, e quando le correnti nei bassi strati si orientano da est viene fatta affluire una massa d’aria calda, ma soprattutto molto umida, che è il “carburante” ideale per innescare nubi temporalesche (ovviamente in atmosfera instabile) o da fornire agli eventuali sistemi temporaleschi già presenti, i quali spesso diventano più severi proprio in direzione della costa o immediato entroterra".

E quelle condizioni si sono presentate: "La presenza di aria calda, ma soprattutto molto umida nei bassi strati in entrata dall’Adriatico, era stata ben simulata dai modelli ad area limitata, che non a caso individuavano i massimi in corrispondenza di quel blando flusso marittimo. Molta acqua precipitabile, sintomo di ambiente molto umido, è un discreto indicatore del rischio grandine, ovviamente non è il solo, ma in determinate condizioni lo diventa. Sì, perché per avere grandine in quantità o di rispettabili dimensioni, serve molta acqua sopraffusa. È lei che favorisce la crescita del chicco, specie quando l'acqua sopraffusa può essere sparata verso le alte quote dalla corrente ascensionale".

Immagine tratta dalla pagina Facebook di Condifesa

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