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Alluvione, opposizione critica su consumo di suolo e manutenzione: "Una catastrofe evitabile"

La minoranza presenta una serie di proposte per mettere al riparo il territorio e chiede una commissione ad hoc sull'alluvione. Non mancano le critiche: "Troppe idrovore non funzionanti"

Piovono critiche da parte dell'opposizione sulla gestione dell'emergenza alluvione e sulla manutenzione del territorio, ma giungono anche diverse proposte per prepararsi a future calamità. Venerdì mattina in Municipio erano presenti tutte le componenti della minoranza in Consiglio comunale per fare una riflessione a 360 gradi sull'alluvione di maggio e i danni che questa ha prodotto nel Ravennate: Alberto Ferrero e Renato Esposito (Fratelli d'Italia), Giacomo Ercolani (Lega), Filippo Donati e Nicola Grandi (Viva Ravenna), Veronica Verlicchi (La Pigna), Alberto Ancarani (Forza Italia) e Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna).

"Una catastrofe data da decenni di lavori non fatti"

Forti piogge, sì, ma anche scelte sbagliate e mala gestione. Sono queste le critiche che arrivano da parte dell'opposizione all'Amministrazione di Ravenna a un mese e mezzo dal disastro che ha colpito tutta la provincia e anche diverse località del Comune. Una critica che giunge ora, a seguito della nomina del commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo. "Dobbiamo fare una 'Operazione verità' - annuncia Ferrero, capogruppo di Fratelli d'Italia - da quello che si sente dire pare che ciò che è avvenuto sia frutto solo di una calamità naturale e che nulla si sarebbe potuto fare per evitarlo. Questo è falso, ci sono responsabilità e cose che non sono state fatte". "Nessuno nega che sia piovuto molto, ma la catastrofe è data da decenni di lavori non stati fatti", prosegue Ferrero parlando della pulizia degli alvei, del dragaggio dei fiumi, del controllo degli argini e della realizzazione di casse di espansione.

Responsabilità che, per il capogruppo FdI, riguardano anche il Consorzio di Bonifica. Ferrero fa riferimento in particolare a Fornace Zarattini, allagata per il canale Cupa che nasce a Reda. "Chiunque avrebbe dovuto capire che i 2 metri di acqua esondata a Reda sarebbero arrivati da noi - attacca Ferrero - Peccato che la nostra Amministrazione abbia dato l'ordine di evacuazione solo due giorni dopo, quando già c'era l'acqua a Fornace". L'altro tema su cui punta il dito Ferrero, sono le idrovore: "Pare che non tutte e 6 le idrovore sul canale funzionassero - spiega il consigliere - c'è un ente che avrebbe dovuto mantenere in buone condizioni i propri beni". Ferrero è critico anche sul taglio del lato nord delle Bassette: "Non è stato quello a salvare Ravenna. E lo si sarebbe comunque potuto fare prima". Poi volge lo sguardo al futuro e tocca il tema delle urbanizzazioni: "Chi vuole cambiare prospettive veramente? Chi vuole realmente fermare il consumo del suolo - e dopo aver citato il climatologo Luca Mercalli, punta il dito sulla recente approvazione della "edificazione di 4 ettari in viale Europa, vicino allo scolo Lama".

Le proposte

L'opposizione porta però sul tavolo anche varie proposte che, come spiega la consigliera Verlicchi (La Pigna), "saranno raccolte in un documento unico della minoranza - e precisa che molte di queste sarebbero - soluzioni che dovevano essere messe in campo già prima". Si va dalla gestione generale del bacino idrografico che deve essere svolta "senza considerare i confini amministrativi", alla necessità di una vigilanza rafforzata dei fiumi. "I Consorzi di bonifica tornino a investire", chiede ancora Verlicchi rimarcando la "mancanza di idrovore funzionanti" sul territorio e aggiungendo che "quella delle Bassette era mal funzionante". La minoranza chiede poi di redigere un piano biennale degli interventi, una revisione del piano di Protezione Civile, un raddoppio delle idrovore esistenti, una efficace arginatura sul lato ferrovia di Fornace Zarattini, la creazione di vasche di laminazione l'innalzamento degli argini e l'allargamento degli alvei dei fiumi.

Sul piano di Protezione Civile interviene in particolare il consigliere Grandi (Viva Ravenna), ritenendolo uno strumento ormai "superato dai fatti. Tutto ciò che era stato scritto ora deve fare i conti con quanto è successo e con le criticità che si sono presentate". Per questo la minoranza ha già chiesto di istituire una commissione speciale per rivedere il piano operativo di Protezione Civile. "Perché gli assessori erano negli hub? Chi era responsabile degli hub? - si domanda a questo punto Grandi, ripensando alla fase più concitata dell'emergenza E poi le esercitazioni di Protezione Civile vengono fatte?".

Altre proposte arrivano da Ercolani (Lega) che da un lato chiede "piani chiari e catena di comando chiara" per la gestione delle emergenze come quella appena trascorsa. Sempre il consigliere del Carroccio domanda l'istituzione di un registro pubblico delle donazioni giunte al Comune: "Devono essere rendicontate, decidendo come utilizzarle e con la massima trasparenza. I cittadini devono vedere come i soldi vengono spesi". Mentre Ferrero si rivolge direttamente a Hera sulla questione delle bollette dell'acqua: "Non è pensabile che di fronte a un utilizzo importante di acqua per pulire le case, Hera chieda ai romagnoli di mettersi le mani ulteriormente in casa - dichiara il consigliere di Fratelli d'Italia - Anche Hera deve fare la sua".

Anche il turismo in difficoltà: "Casal Borsetti devastata"

L'alluvione causa poi problemi anche sul settore turistico. A parlarne è il consigliere Donati (Viva Ravenna): "A Casal Borsetti la situazione è devastante con tante aziende in difficoltà. Ma tutta Riviera sta avendo problemi di arrivi e presenze perché per la pubblica opinione la Riviera è allagata". Secondo Donati i mesi di luglio e agosto non sarebbero sufficienti a recuperare le perdite subite dalle imprese turistiche nei periodi di maggio e giugno. "E' necessario immediatamente prendere in considerazione dei sistemi di comunicazione per far sapere ai turisti che nei nostri lidi si può andare tranquillamente". Un calo che si nota anche a livello cittadino, ma, come aggiunge Donati "lì si può recuperare anche dopo la stagione estiva".

Il commissario alla ricostruzione

Le forze di opposizione augurano nel frattempo buon lavoro al Commissario alla ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, "un commissario di grandissima levatura tecnica", rileva Ancarani (Forza Italia), "Con Figliuolo si può fare bene - gli fa eco Esposito (FdI) - Le sue competenze e capacità sono sotto gli occhi di tutti". Soddisfatto anche Ercolani (Lega), pur non entusiasta dei lunghi tempi per la nomina "Ma solo ora è giunto l'elenco delle iopere necessarie dalla Regione. Non sono giustificabili i ritardi del Governo, ma neanche quelli della Regione". E sulla mancata scelta di Bonaccini come commissario: "Non si poteva affidare la tutela dell'emergenza a chi aveva la tutela del territorio già prima dell'alluvione".

"La maggioranza aveva come problema il controllo politico degli hub"

"L'opposizione si è comportata durante l'alluvione in maniera ineccepibile, facendo lavorare chi formalmente aveva la responsabilità. Avremmo avuto enormi critiche da fare - afferma Ancarani - un comportamento, il nostro, non riconosciuto dalla maggioranza". Il consigliere azzurro non manca di tirare una stoccata all'Amministrazione comunale sulle modalità di gestione dell'emergenza. "C'era uno degli hub gestito da un esponente dei Giovani Democratici - continua Ancarani - La maggioranza aveva come problema il controllo politico degli hub" e cita come esempio opposto il caso di Cervia, "dove il sindaco Medri ha chiamato tutti i gruppi consiliari a partecipare al Coc. A Ravenna non è stata coinvolta l'opposizione e invece erano presenti persone che non avevano alcun titolo per essere lì". Infine, parlando dei prossimi incontri previsti tra cittadinanza e istituzioni, avverte il Comune: "Non diventino appuntamenti di propaganda antigovernativa. Il sindaco non faccia comizi".

"Il Comune chiede soldi al Governo, ma non tocca il proprio bilancio"

A toccare maggiormente la questione economica è poi il consigliere Ancisi (LpRa). "Qui si continua a chiedere che il Governo finanzi tutto, ma chi governa il territorio, ed è in molta parte responsabile, non si preoccupa di trovare un euro dal proprio bilancio", afferma il decano dell'opposizione. "La spending review nel Comune di Ravenna non esiste - prosegue Ancisi sostenendo che per l'Amministrazione "deve continuare tutto come prima. Dalla maggioranza non ci sono state proposte di variazioni di bilancio, come se nulla fosse accaduto". Infine Ancisi, si rivolge anche alle società partecipate del Comune: "Lì 50 milioni si potrebbero trovare facilmente".

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