rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Case popolari: "Una stangata per gli inquilini, affitti alle stelle"

"La giunta comunale ha inferto agli inquilini delle proprie case popolari una stangata". Lo afferma il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi

“Nel massimo silenzio, senza nulla lasciar trapelare all’informazione pubblica e neppure informarne il consiglio comunale o almeno la commissione consiliare Servizi sociali, la giunta comunale ha inferto agli inquilini delle proprie case popolari una stangata”. Lo afferma il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi. “Da questo mese di gennaio, i canoni di affitto aumentano per tutti gli assegnatari, esclusi solamente quelli compresi nella fascia 1 (Protezione), che hanno un reddito ISE fino a 17.154,30 euro e un reddito ISEE fino 8.577,15”.

“Tutti gli altri contribuiscono a determinare un incremento dell’intero monte canoni pari al 10,65 per cento, assai lontano dal  corrispondere agli aumenti medi dei salari e delle pensioni di cui sono generalmente composti i redditi degli assegnatari.- insiste Ancisi - Uno schiaffo alle conseguenze della crisi economica sulle famiglie a basso e medio-basso reddito. Come venga spalmata tale stangata e siano differenziati gli aumenti è frutto di un calcolo complicato che, gravando in misura progressivamente maggiore dalla fascia 2 (Accesso), alla 3 (Permanenza) e alla 4 (Decadenza), tiene conto dell’entità dei redditi familiari, dell’ubicazione dell’alloggio (centro, periferia o forese), delle sue caratteristiche (tipologia, livello del piano, stato di conservazione e vetustà) e della sua ampiezza”.

“A dimostrazione di come possano risultarne aumenti proporzionalmente stellari, prendo il caso di una famiglia che mi ha mostrato le sue carte, - spiega il capogruppo - la quale come reddito ISE sarebbe compresa della fascia 2 di Accesso (massimo 34.308,60 euro), ma è classificata nella fascia 3 di Permanenza perché supera di non molto il limite del reddito ISE (massimo 17.154,30 euro): tra il  2012 e il 2013 , il suo canone è stato aumentato del 75 per cento. Se poi si considera che le spese condominiali non sono da meno di quelle degli stabili privati, se mai maggiori, perché messi peggio, si ha la dimensione di quanto sempre meno “sociale” sia per molte famiglie godere di una casa popolare”.

“La giunta comunale di Ravenna, deliberando l’aumento, non ne ha motivato, pudicamente, la ragione, se non come esito di un “Tavolo di concertazione provinciale…allargato alle organizzazioni sindacali”. Ma ineffabile è stata quella propinata dal sindacato inquilini della CGIL ai propri associati, tramite una lettera: la causa sta ne“gli enormi aumenti economici degli Enti Locali derivanti dai tagli alle risorse”. A noi risulta invece, dagli ultimi dati disponibili, che a fronte di un bilancio 2012 di 222 milioni di entrate, la previsione del 2013 sia di 245. Del resto è noto a tutti che, se sono avvenuti tagli ai trasferimenti dallo Stato, il Comune di Ravenna li ha compensarli abbondantemente da se stesso con aumenti sfrenati delle tasse, tra cui la botta grossa è stata proprio sulla casa, con l’IMU, e delle tariffe dei servizi pubblici, oltre alla nuova tassa di soggiorno”.

“In realtà, c’entra zero il bilancio del Comune e molto quello di ACER. - sostiene Ancisi - Di questo si dovrebbe parlare e non se ne sa niente in consiglio comunale da anni e anni. I nostri governanti dovrebbero dirci per quale ragione impongono agli inquilini di versare nelle case di ACER, da un anno all’altro, una “mazzetta” di oltre il 10 per cento, quando ogni famiglia proprietaria del proprio alloggio sta bene attenta (IMU a parte, che il Comune non paga per i suoi immobili) a farne tornare i conti della gestione ordinaria con molto meno. Dovrebbero spiegarci perché continuano a mantenere in seno ad ACER, con legittimità almeno dubbia, il carrozzone MPR, società/greppia-di-politici,  a cui dal 2004 è stata affidata, senza gara d’appalto, la gestione delle manutenzioni degli stabili, e che disperde o spreca o spende male le risorse finanziarie ricevute allo scopo dagli assegnatari. Vengano a farci vedere pubblicamente i conti di ACER e di MPR, che tengono ben coperti, prima di fare le pulci, con la benedizione del SUNIA/CGIL, ai bilanci dei loro “ricchi” inquilini”.

LA RISPOSTA DI ACER - "Il tentativo del Consigliere Ancisi di stabilire un nesso tra l’aumento dei canoni di affitto di alcune fasce Erp ed i bilanci di Acer è improprio e fuorviante - afferma Acer Ravenna in una nota -. I comuni della provincia hanno deciso l’aumento, attraverso una modifica dei parametri di calcolo della locazione Erp, in seguito alla approvazione di un protocollo di intesa sulle politiche abitative siglato con le organizzazioni sindacali nel maggio del 2012. Questi canoni non venivano aggiornati dal 2005. Acer ha fornito un supporto tecnico a questo aggiornamento di parametri, che tengono conto della fascia di reddito, della ubicazione degli immobili e della loro metratura, lasciando inalterati quelli della fascia di reddito più bassa, nella quale sono inseriti circa il 58% dei nuclei familiari".

"Contestualmente, per agevolare le famiglie con un solo componente occupato che abbia subito la perdita del posto di lavoro nel 2011, 2012 e con validità anche per il 2013 è stata aperta la possibilità di ricalcolare (in ribasso), il canone di affitto alla luce delle mutate condizioni di reddito - continua la nota di Acer -. Le maggiori entrate previste in applicazione dei nuovi canoni, che ammontano per il comune di Ravenna a 3.309.264 euro, a fronte della previsione del 2012 di 3.082.000, (+ 227.264.000 euro) saranno utilizzate interamente ed esclusivamente per fare fronte agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili Erp di Ravenna".

"Non un solo euro in più entrerà nel Bilancio di Acer o di M.P.R per coprire costi aziendali - chiosa Acer -. A questo proposito il progetto di riorganizzazione societaria ed aziendale affidato dai comuni e dalla provincia al CdA di Acer all’atto della sua nomina sta procedendo come previsto e come approvato anche dalla conferenza degli Enti del 20 dicembre scorso. Dopo la riacquisizione delle quote, ora M.P.R. è completamente controllata da Acer, passaggio propedeutico alla fusione tra le due società che si compirà entro il 2013. E’ invece già operativa la nuova organizzazione aziendale per la quale dal 1/1/2013 non sono più in servizio i due direttori di Acer e di M.P.R., che sono stati sostituiti, vista la mancanza di figure dirigenziali in organico, da un comitato di direzione composto dai quadri, sotto il diretto controllo del cda di Acer e della Presidenza. E’ evidente la finalità di questo progetto, volto a diminuire i costi aziendali ed amministrativi e a semplificare il funzionamento interno, superando una articolazione societaria non più necessaria, a tutto vantaggio di un miglior impiego delle risorse, per migliorare i servizi e la qualità abitativa delle case Erp della nostra provincia".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case popolari: "Una stangata per gli inquilini, affitti alle stelle"

RavennaToday è in caricamento