rotate-mobile
Politica

Elezioni, Bucci e il suo "piano Marshall" per il rilancio del turismo

Bucci pensa ad una sorta di piano Marshall del turismo che preveda "investimenti mirati in mobilità, accessibilità e visibilità"

Il turismo al centro della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni ammnistrative. Dall'analisi delle presenze alberghiere nelle strutture ricettive del capoluogo bizantino è partita la riflessione del candidato sindaco de "La Pigna per la rinascita di Ravenna" Maurizio Bucci. "Il fallimento completo e costoso della candidatura a Capitale della Cultura Europea e il riconoscimento a Capitale della Cultura Italiana non hanno prodotto alcun indotto, a differenza di altre realtà come Lecce o Siena - attacca Bucci -. L’offerta culturale non è ritenuta meritevole di interesse da parte dei turisti, che quindi si sono tenuti alla larga da Ravenna, privilegiando proposte più interessanti. E i nodi vengono anche qui al pettine e sono di una drammaticità spaventosa, che aggrava un quadro di per sé allarmante.

I DATI - "Ravenna città d'arte ha perso 30.000 presenze - osserva Bucci -. In termini economici si è perso un indotto di oltre due milioni di euro, che significa minore occupazione. L’offerta culturale e attrattiva di Ravenna è scadente e ininfluente: se mettiamo a confronto le presenze della città d'arte con quelle di Lido di Savio, Ravenna ha un numero di presenze inferiore di oltre il 20% rispetto alla località inserita nella offerta turistica cervese. Ma molto peggio è la situazione degli altri lidi ravennati. Sulla base dei dati attuali, Marina di Ravenna, Punta Marina, Porto Corsini e Casal Borsetti non sarebbero in grado di affrontare nessun investimento di tipo turistico. A conferma di questo sono sotto gli occhi di tutti i progetti speculativi autorizzati dal Pd che hanno poi portato ai fallimenti di Marinara, Porto Reno e Marinabay, e le difficoltà del recupero della Ex Colonia in struttura ricettiva, fino ad arrivare al nuovo progetto Ex Xenos a Marina di Ravenna, al momento sospeso e adesso con poche possibilità di realizzazione. Il mercato immobiliare delle seconde case, molto presente nei lidi ravennati, non è poi stato in grado di generare quell'indotto turistico che di solito è di supporto all’offerta esistente, in quanto è stato quasi del tutto assente".

ATTACCO AL PD - Bucci ne ha anche per il Pd: "Non risparmia alcun settore nel quale interviene e le macerie cominciano a farsi vedere sempre più numerose anche nel settore turistico. In questi giorni è emerso che i dati sono forniti dal Comune con approssimazione, se non addirittura per “invenzione”. Il fatto che si conteggino le visite in alcuni siti di interesse storico e culturale – come per esempio la Tomba di Dante – con il modo empirico del cosiddetto conteggio “a vista”, evidenzia come il Comune a guida Pd-Pri in tutti questi anni non sia nemmeno riuscito ad attivare un sistema analitico di raccolta dati per avviare e valutare le giuste azioni e relative strategie. Potevano almeno fornire un pallottoliere “fai da te”, azionabile da ogni visitatore".

"Le politiche turistiche del Pd in questi quarant’anni di governo sono miseramente fallite. Scontiamo l'isolamento atavico nei confronti delle altre città d'arte d'Italia, una viabilità ferma a trent’anni fa, priva di collegamenti comodi e negli standard europei, una offerta e promozione del territorio poco incisiva e attrattiva. Offerta che a livello regionale è stata caratterizzata dalla politica di Errani, che si è espressa con l’Unione del prodotto di costa e con Apt servizi. Il primo di questi enti è stato costituito in forma di associazione pubblico-privato, di cui il Comune di Ravenna è socio contributore e che fino a pochi mesi fa ha espresso il presidente, che gestisce due milioni di euro all’anno in modo del tutto inefficace e clientelare. Il secondo ente è controllato dalla Regione al 51%, mentre il restante 49% è di proprietà delle Camere di Commercio, con una gestione e una spesa di 8 milioni di euro all’anno, di cui non si conoscono beneficiari e utilizzi. A questo si aggiunge la crisi economica, la frammentazione della offerta ricettiva (piccole strutture con un elevato costo gestionale), l'aumento della pressione fiscale e una mancanza di visione e capacità di fare sistema. Serve quindi un piano generale di rilancio non più rinviabile, che non si può affidare a questa classe politica e ai dirigenti nominati da decenni dal Pd".

"PIANO MARSHALL" - Bucci pensa ad una sorta di piano Marshall del turismo che preveda "investimenti mirati in mobilità, accessibilità e visibilità; la possibilità di adattare le attuali strutture ricettive agli standard europei, inserendo agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto; la possibilità di svincolo alberghiero, incentivate con elementi premianti a chi realizza nuove strutture a compensazione di queste; incentivare il raggruppamento di aziende del settore turistico per limitare l'attuale frammentazione; creare una reale attrattività che si vada a integrare con l'attuale offerta artistica e culturale, attraverso la nascita di poli di grande valore: Museo Internazionale del Mosaico, Museo Dantesco (un vero museo non come l'attuale), Museo dell'arredo contemporaneo di Raffaello Biagetti, ora presente a Milano; e mettere a sistema l'attuale offerta con un progetto unitario di marketing che veda tutta la promozione del territorio con gli attuali protagonisti: Curia, Sovrintendenza, Comune, Mar, Fondazione Ravenna Antica e Ravenna Manifestazioni, in stretta collaborazione con le imprese private del settore".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, Bucci e il suo "piano Marshall" per il rilancio del turismo

RavennaToday è in caricamento