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Galeotti (Cgil): "Partiamo col ridare dignità al lavoro"

Idilio Galeotti, segretario Generale del Nidil Cgil della provincia di Ravenna, sottolinea i gravi problemi che stanno interessando il mondo del lavoro

Idilio Galeotti, segretario Generale del Nidil Cgil della provincia di Ravenna, sottolinea i gravi problemi che stanno interessando il mondo del lavoro: “Nei dati che spesso riportiamo sulla situazione di crisi, vengono evidenziati le problematicità degli oltre 30.000 disoccupati in provincia di Ravenna, per giunta in continua crescita. A ciò poi aggiungiamo che il 94% delle assunzioni avviene con contratti precari".

"Le poche assunzioni vengono attivate con 46 tipologie di contratto previste dall’attuale mercato del lavoro e spesso queste assunzioni non garantiscono stabilizzazione del lavoro, anzi nascondono possibili insidie nel non vedersi riconosciuto il giusto compenso. In altri casi questi contratti agiscono in un sistema senza regole di diritti e tutele", continua il segretario Generale del Nidil Cgil.

"In queste tipologie di lavoro precario, si annidano spesso forme di ricatto che conducono in tanti casi al lavoro nero, a forme di occupazione per cui si lavora anche 10 ore al giorno ma si viene pagati per 4, si assiste sempre più spesso a una problematicità che per buona parte devono subire le donne, nel dover firmare preventivamente le loro dimissioni in bianco e così via ogni giorno affiorano casi che sono da ascrivere come i nuovi mali sociali di questa società. Quello che vedo tutti i giorni - aggiunge Galeotti - ha dell’inverosimile e fa tanta rabbia. Non parlo dei numeri e statistiche pur preoccupanti, ma di  persone in carne e ossa persone, vere che ti raccontano ogni giorno la loro drammatica situazione, chiedo a loro di raccontare la loro esperienza e la terribile fase che stanno vivendo, ma hanno paura ad esporsi per il fatto che possono essere licenziati e/o non assunti se fanno dichiarazioni agli organismi di informazione".

"Credo che questo sia un brutto e preoccupante segnale - rimarca Galeotti -. La crisi ha raggiunto aspetti drammatici anche nella nostra provincia. La disoccupazione giovanile è ormai arrivata a livelli altissimi e chi perde lavoro oltre i 40 anni non ha la minima possibilità di trovare altro lavoro. Sono persone che cercano o hanno perso il lavoro e che ti trasmettono tutta la loro disperazione nel non saper come fare a soddisfare le loro prime necessità e in tanti casi nel poter mantenere  la loro famiglia”.

Galeotti sottolinea che ci sono casi dove si presentano in 1.500 al concorso per un posto di assistente base all’Asl, altri che con un contratto a chiamata hanno lavorato per 3 ore in un mese, percependo al netto 16 euro e per giunta risultando occupati, ci sono persone che vengono assunti con un contratto a progetto per quattro ore al giorno e ne fanno nove e per la differenza delle ore vengono pagati in nero per un euro e mezzo all’ora, sulle casistiche si potrebbe fare un elenco interminabile,poi ci sono i tanti casi di insolvenze salariali e quindi persone che hanno lavorato, ma che non vengono pagati, gli viene detto di non rivolgersi alla Cgil e spesso anche minacciati con una frase ormai ricorrente: “Se non ti va bene, quella è la porta, ho la fila delle persone che aspettano questo lavoro”.

“Credo quindi – conclude Galeotti - che parlare di crisi debba  essere collegato alla situazione del lavoro come dignità della persona e su questo come avviene per i sistemi malavitosi, ognuno debba spendersi per isolare chi dalla crisi cerca di trarne vantaggio sovrastando e umiliando altre persone. Penso che occorra dentro un’idea di rilancio del paese,  un nuovo sistema di regole del mercato del lavoro che riponga al centro la dignità della persona, la capacità di vedere un nuovo possibile sviluppo economico con un dignitoso futuro per le persone e penso che su questi temi nessuno può sentirsi escluso. Come Nidil Cgil crediamo che anche a livello locale si possano attivare tavoli specifici per affrontare queste emergenze, coinvolgendo  tutte le parti sociali, nel frattempo per quanto ci riguarda continuiamo la nostra linea nell’aprirci alla cittadinanza. La nostra battaglia continua sempre a fianco dei più deboli, mettendo a loro disposizione i nostri uffici sindacali  e le nostre competenze sul tema del ricercare lavoro con lo  sportello orientamento al lavoro e come tutela sociale con i nostri uffici legali”.

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