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Sicurezza, Monti: "Reati dovuti alla crisi". La Lega: "Dimissioni"

L’assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale Martina Monti ha risposto alle varie interrogazioni presentate dall’apposizione sulla sicurezza a Ravenna

L’assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale Martina Monti ha risposto alle varie interrogazioni presentate dall’apposizione sulla sicurezza a Ravenna dopo i dati statistici diffusi da “Il Sole 24 Ore”. “Questa statistica, presentata senza un’accurata spiegazione ed un’altrettanto accurata analisi può creare molti fraintendimenti”, ha affermato Monti, spiegando che la statistica fa riferimento “in senso generale ai ‘’reati denunciati’’”. 

“Con questo non si intende minimizzare la situazione, in quanto l’aumento di microcriminalità è reale e tangibile (nel 2011 si parla di un aumento oggettivo dell’11,3%), tuttavia basare la propria percezione della sicurezza nella nostra città su una statistica relativa alle denunce e che tiene conto unicamente della popolazione residente non ha senso, poiché non rispecchia fattivamente la realtà”, precisa Monti, la quale invita i cittadini a sporgere denuncia per agevolare le forze dell’ordine.

L’assessore ha illustrato che i reati “per ogni mila abitanti non sono più 6300 ma si abbassano sotto ai 5000, che ci fa rientrare in una graduatoria che oscilla tra il 40esimo e l’80esimo posto. Tutto questo deve sommarsi al fatto che i reati scoperti dalle Forze dell’Ordine nella Provincia di Ravenna hanno percentuali altissime rispetto alla media nazionale. Su Ravenna risulta il 18% dei reati scoperti contro una cifra che oscilla tra il 6 e il 12% su gran parte del territorio nazionale”.

“Nessuno nega l’incremento dell’11,3% dei reati – continua Monti - tuttavia bisogna anche tener presente che questo incremento riguarda quasi solamente la gamma di reati predatori e furti minori dovuti alla crisi. Sono stati addirittura accertati reati come il furto in autovettura che non si riscontravano più dai tempi in cui si rubavano le autoradio. Invece, i reati cosiddetti ‘’gravi’’ non hanno subito alcun incremento rispetto agli anni precedenti”.

Secondo Monti la crisi economica e l’emergenza Lampedusa hanno portato alla microcriminalità a Ravenna. Per il secondo fattore “è dimostrato che l’aumento di piccoli furti e borseggi e, più in generale, di reati predatori, sia dovuto all’arrivo di nordafricani con permesso umanitario”.  Tuttavia “il fenomeno della presenza di cittadini nordafricani con permesso umanitario dediti alla piccola criminalità sta via via diminuendo nelle sue proporzioni, un po’ perché si stanno spostando, un po’ perché sono stati arrestati”.

Monti ricorda anche “che il rimpatrio dei cittadini tunisini è tuttora impossibile, poiché non vi sono accordi internazionali tra Italia e Tunisia sui rimpatri se non verbali e mai mantenuti”. Quanto ai compiti del Comune,  “continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, ovvero lavorare sull’antidegrado, sui progetti di prevenzione legati al consumo di droga (quindi a monte, cercando di potenziare gli interventi nelle scuole), promuovere piccoli progetti a seconda delle disponibilità finanziarie (ad esempio bici sicura), continueremo attraverso cittattiva a promuovere una rioccupazione positiva delle zone con problemi di degrado e, soprattutto, continueremo a stimolare le Autorità di Pubblica Sicurezza in modo che vadano ad incidere ove i cittadini si sentono meno sicuri. Per il resto è tutta demagogia, aspetto proposte concrete”.

“Ascoltare le parole del nostro. Assessore alla Sicurezza a fronte di quanto sta accadendo a Ravenna è davvero desolante – replica il consigliere comunale della Lega, Paolo Guerra -. A richieste precise poste nell’interrogazione ho assistito all’ennesimo tentativo di sminuire il problema e al fatto che secondo l’Assessore l’unico indirizzo politico è quello di incoraggiare il cittadino a denunciare i reati subiti. Credo che il tentativo di Matteucci di ringiovanire la giunta o di accontentare le richieste post elettorali dell’IdV siano da cassare e chiedo le dimissioni dell’Assessore Martina Monti”.

“E’ evidente poi che anche Ravenna è influenzata dall’arrivo dei profughi da altri Comuni i quali possono trovare un sistema politico che favorisce quella ”integrazione incondizionata” con iniziative di accoglienza e progetti di integrazione che vanno ben oltre al dovuto – ha continuato l’esponente del Carroccio -. Alcuni rimproverano l’atteggiamento dell’allora Ministro degli Interni Maroni sul quale ci vorrebbe più spazio per spiegare le pressioni da lui ricevute dalla UE affinchè rispettasse i diritti umanitari, e dalla Francia che, dopo aver fatto partire precipitosamente il conflitto libico impegnandosi ad accogliere buona parte dei profughi, se ne è guardata bene”.

“Vorrei ricordare che l’ex Capogruppo in Consiglio Comunale Avv.Andrea Maestri del Partito Democratico che guida ininterrottamente la nostra città da oltre 40 anni nel 2011 ha portato avanti un ricorso al TAR per consentire agli stranieri ai quali sia stata attribuita la pena per mancata espulsione o allontanamento che sia, di regolarizzarsi ugualmente mediante la procedura di emersione”, ha proseguito Monti.

“Relativamente alle iniziative e agli orientamenti che l’Assessore non ha dato, presenterò venerdì mattina una interrogazione che ha lo scopo di indirizzare il Comune alla creazione di un Fondo per la Sicurezza coinvolgendo C.C.I.A.A. ed Associazioni per co-finanziare l’installazione di sistemi di sicurezza e videosorveglianza da parte di PMI e Commercianti che, spero avrò spazio di illustrare prossimamente”, conclude Guerra.

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