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Ponte sul Lamone, Verlicchi (la Pigna) preannuncia: "Non riaprirà il 23 marzo, ecco perchè"

"A meno di un miracolo, il 23 marzo non ci sarà la tanto attesa riapertura del Ponte di Grattacoppa". A preannunciarlo è Veronica Verlicchi, capogruppo di La Pigna,Città-Forese-Lidi

"A meno di un miracolo, il 23 marzo non ci sarà la tanto attesa riapertura del Ponte di Grattacoppa". A preannunciarlo è Veronica Verlicchi, capogruppo di La Pigna,Città-Forese-Lidi. Nei giorni scorsi RavennaToday ha dedicato ampio spazio al tema e alle proteste di residenti e imprenditori della zona, con il ponte sul Lamone tra Torri di Mezzano e Savarna chiuso da quasi due anni.

"Il Collegio Consultivo Tecnico che deve dirimere i quesiti relativi al cantiere del Ponte di Grattacoppa deve ancora concludere il proprio lavoro - spiega Verlicchi - Tale organo, composto da un rappresentante del Comune di Ravenna, da un rappresentante del Raggruppamento Temporaneo d'Impresa aggiudicatario dell'appalto e da un Presidente nominato dalle due parti, deve ancora esprimersi su 4 degli 8 quesiti che ha sul tavolo. Lo si evince dal verbale del Collegio dello scorso 8 febbraio".

Si tratta di quesiti relativi ad aspetti complessi, spiega la consigliera: "Il quesito numero uno riguarda le prove di laboratorio su un numero di campioni prelevati da impresa e Direzione Lavori del Comune, al fine di determinare i dati relativi a dimensioni, gelività, peso specifico e resistenza meccanica  Devono essere anche valutate la scheda tecnica, la scheda del produttore del materiale utilizzato, le comunicazioni di rifiuto del materiale da parte della Direzione Lavori e la documentazione fotografica del materiale della Direzione Lavori stessa. Per i quesiti 6-7 relativi alla perizia di variante 2, il Collegio deve ancora esprimersi sulle contestazioni della perizia da parte dell'impresa esecutrice, sui cronoprogrammi dell'impresa inviati al Comune di Ravenna dopo l'approvazione della perizia di variante 2, sulle note di rigetto del medesimo cronoprogramma da parte della Direzione Lavori comunale e sull'ultima proroga di 75 giorni concessa dopo l'approvazione della variante 2 e altri 2 aspetti minoritari. Rispetto al quesito 8 riguardante l'utilizzo riciclato di mattoni per rilevati stradali l'organismo deve esprimersi sull'ordine di servizio della Direzione Lavori n. 21 del 16 dicembre 2022 e del successivo riscontro dell'aggiudicatario dell'appalto, su eventuali prove di laboratorio richieste dalla Direzione Lavori per lo stesso materiale e ogni ulteriore comunicazione intercorsa tra impresa e committenza".

"Insomma, la situazione è ancora lontana dall'essere dipanata - continua Verlicchi - Finché il Collegio Consultivo Tecnico non si sarà espresso su questi 4 punti, i lavori che riguardano questi aspetti non potranno essere realizzati. I lavori attualmente in essere riguardano opere di corollario al progetto, che vengono appunto realizzate in attesa di poter procedere con gli interventi più importanti, nonché fondamentali per terminare il cantiere. Non va poi dimenticato che, una volta concluse le opere, occorre procedere alle prove di collaudo: considerando tutti questi aspetti, risulta difficile che il Ponte di Grattacoppa possa riaprire nella data del 23 marzo 2023. Se così non fosse, si tratterebbe dell'ennesimo e inaccettabile rinvio che ancora una volta non viene reso noto alla cittadinanza, nel vano tentativo di tenerla all'oscuro di ciò che sta realmente succedendo. Un atteggiamento scellerato quello dell'amministrazione comunale, e in particolare del sindaco Michele de Pascale e dell'assessore ai lavori pubblici Federica del Conte, che si mostrano nuovamente indifferenti ai disagi e alle richieste dei ravennati residenti a Savarna, Torri, Grattacoppa e Conventello".

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