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Benito Mussolini e Roberto Saviano restano cittadini onorari di Ravenna

Benito Mussolini resta cittadino onorario di Ravenna. Il consiglio comunale ha respinto la proposta di delibera avanzata da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) per la revoca

Benito Mussolini resta cittadino onorario di Ravenna. Il consiglio comunale ha respinto la proposta di delibera avanzata da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) per la revoca. Ha votato a favore Lista per Ravenna. Contrari FI, Pd, Idv, Sel. Il Movimento 5 Stelle, pur essendo presente, non ha partecipato al voto. Ancisi ha illustrato la delibera, spiegando perché ha deciso di chiedere la revoca della cittadinanza onoraria solo a Mussolini e non anche alle altre due figure alle quali è stata data durante il regime fascista: Giovanni Giurati, ministro del governo nazionale, Eugenio De Carlo, prefetto di Ravenna.

“Tali cittadinanze onorarie – scrive Ancisi nella proposta di delibera - risultano prive di legittimità democratica, poichè: nel caso di Benito Mussolini, conferita dalla Giunta comunale rappresentativa solo della maggioranza elettiva di allora, non dal consiglio comunale, rappresentativo dell’intera città; nei casi di Giovanni Giurati ed Eugenio De Carlo, dopo la soppressione delle elezioni nei Comuni e nelle Province, conferite dal Podestà".

Si è anche discusso, per iniziativa del centro-destra, anche della recente proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, bocciata anch’essa dalla maggioranza, sulla quale Lista per Ravenna ha votato contro, spiega Ancisi, "per la semplice ragione che una cittadinanza onoraria deve essere, quanto meno, accettata. A distanza di cinque anni dal conferimento, Saviano non è venuto a ritirare l’atto di nomina, neppure in forma privata".

Ancora per iniziativa del centro-destra è stata aggiunta alla discussione la proposta di cittadinanza onoraria ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone tuttora “sequestrati” in India. "Non abbiamo partecipato al voto perché la proposta non rispettava le regole appena approvate, alle quali abbiamo rinviato - ha proseguito Ancisi -. La comica finale è venuta dai banchi della maggioranza, una consigliera della quale non ci ha fatto mancare la richiesta di dare la cittadinanza onoraria di Ravenna a tutti i figli degli stranieri, così concependo le cittadinanze onorarie di massa. L’abbiamo seppellita con una risata".

MARO' - La proposta formulata con un ordine del giorno a firma del capogruppo di Forza Italia Alberto Ancarani e del capogruppo del Partito Repibblicano Italiano Alberto Fussi (partito che peraltro a Ravenna e' alleato del PD e che dunque nell'occasione si è mostrato in dissenso) "ha ricevuto un secco no da parte del Partito che esprime il Primo Ministro italiano, ovvero il capo di quel governo che per ora ben poco sta facendo per il ritorno in Italia dei due fucilieri", afferma Ancarani.

"Tra le motivazioni addotte dal PD, la non attinenza dei due militari con la città di Ravenna, come se Roberto Saviano, altro cittadino onorario della città bizantina insignito nel 2009 e mai degnatosi di venire a ritirare la pergamena, avesse mai avuto il benché minimo legame con la città o come se lo stesso Prefetto Gabrielli, neo cittadino onorario, possa tuttora fregiarsi di analogo requisito - chiosa l'esponente di Forza Italia -. Insomma i soliti due pesi e due misure: per la sinistra di Ravenna se difendi il tuo paese, inviato dal tuo governo e non da un'ong filosinistroide non sei meritevole di essere cittadino onorario. Se poi usi le armi per mestiere, sei a maggior ragione deprecabile e indegno. Questo è il messaggio che ha lanciato il PD di Ravenna. Quello stesso PD alla fine della seduta ha poi votato un ordine del giorno per concedere la cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati in Italia, proprio due ore dopo aver inserito una nuova norma statutaria in cui una simile possibilità viene esclusa in radice. L'ipocrisia non ha limiti".

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