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"Salario minimo a 10 euro l'ora": parte la raccolta di firme per la proposta di legge

L'iniziativa è promossa da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare di Ravenna: "Insieme possiamo dire basta ai contratti truffa e allo sfruttamento"

Parte una raccolta firme per chiedere di fissare il salario minimo a 10 euro l'ora. Si tratta di un'iniziativa del partito per la Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare di Ravenna, che saranno presenti al mercato di Ravenna tutti i sabati del mese di luglio dalle 9.00 alle 12.00 con il banchetto di raccolta firme.

"L’Italia è l’unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti dal 1990. Lavoriamo tanto, spesso in modo precario, senza tutele, con salari insufficienti per vivere
dignitosamente. Il 19,5% delle persone che lavorano è sotto la soglia di povertà, e questo dato aumenta drammaticamente tra i lavoratori e le lavoratrici sotto i trent’anni". Così spiegano i tre partiti che stanno promuovendo una legge di iniziativa popolare per l’introduzione di un salario minimo legale legato all’inflazione. Un'iniziativa "per far sì che chiunque, qualunque sia il lavoro che svolge, guadagni almeno 10 euro l’ora, con la garanzia che lo stipendio si adegui nel tempo all’inflazione. Pensiamo che sia un obiettivo importante, in linea con altri paesi europei. Ricordiamo che ad oggi sono solo 6 su 27 i paesi dell’Unione Europea (tra cui l’Italia) a non avere un salario minimo".

"Un obiettivo necessario per ridurre lo sfruttamento e ridare dignità al nostro lavoro. Non è accettabile essere poveri pur lavorando. Un obiettivo ancora più importante, con l’aumento drammatico del carovita e dell’inflazione, che colpisce tutti i salari riducendo il potere d’acquisto delle persone - concludono Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare - Insieme possiamo dire basta ai contratti truffa e allo sfruttamento".

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