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Scuola, Pro Vita Famiglia: "No a educazione affettiva arcobaleno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Per ribadire l’assoluta contrarietà delle famiglie italiane a qualsiasi proposta di inserire nelle scuole fantomatiche educazioni sessuali o affettive che, al di là delle considerazioni sul piano astratto, diventerebbero sul piano concreto il cavallo di Troia per associazioni cosiddette "arcobaleno" per fare propaganda e adepti fra i più giovani, Pro Vita & Famiglia ha avviato una campagna di affissioni da oggi a Ravenna, Bologna, Rimini e Piacenza, e già partita nei giorni scorsi a Roma, e che interesserà le principali città italiane con il messaggio “Basta confondere l'identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias”. I deputati Zan e Boldrini e l'ex parlamentare Cirinnà cercano di interpretare i recenti fatti di cronaca nera, quale il tragico e vile assassinio di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta, il quale merita una pena giusta e severa, per sponsorizzare l’educazione affettiva secondo la loro visione ideologica fra i ragazzi; vorremmo sapere se la segretaria del Pd, Elly Schlein, condivida davvero integralmente questa impostazione e non tenga, pertanto, alcun conto delle perplessità dei componenti del Pd provenienti dall'area ex democristiana. Quale tipo di educazione affettiva costoro vorrebbero davvero proporre? Un'educazione affettiva equilibrata e realista, basata sulla biologia e le scienze psicologiche, o il pretesto per consentire la propaganda di associazioni radicali del mondo Lgbtq+ all'interno delle classi? Con quali esperti e con quali libri di testo verrebbe realizzata? Pensano di prevenire la violenza di genere confondendo ancor di più bambine e bambini, ragazze e ragazzi sulla loro identità sessuale e sulla sana relazione tra uomini e donne, andando così ad aumentare proprio i problemi alla base di questi raccapriccianti fatti? Non solo non esiste alcun nesso tra la cosiddetta fantomatica educazione affettiva nelle scuole e la diminuzione delle violenze contro le donne, ma nei Paesi in cui la si impartisce da decenni tali violenze sono addirittura aumentate, come dimostrano le statistiche oltre ogni ragionevole dubbio. L'educazione affettiva in salsa relativista e arcobaleno, quella che questi politici vorrebbero imporre, non solo non è la soluzione del drammatico problema, ma potrebbe essere parte del problema stesso. Un indottrinamento martellante che purtroppo trova conferme e terreno fertile in alcune amministrazioni locali, che spingono per introdurre la Carriera Alias e il gender nelle scuole. Tutto questo è pericoloso per bambini e adolescenti, perché fa loro credere che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato” con il rischio di intraprendere percorsi di cambio di sesso sia sociale che chirurgico, spesso irreversibili. Le famiglie non sono disposte ad appaltare l’educazione dei loro figli a chi vorrebbe utilizzare le scuole per promuovere le proprie idee politiche e ideologiche.

Simone Ortolani, Alessia Battini ed Enrico Pasquariello, referenti dei Circoli Territoriali di Ravenna, Piacenza e Bologna di Pro Vita & Famiglia onlus

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