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Servizio idrico nelle case sparse, Mastacchi (Rete Civica): "40mila euro a carico delle famiglie per allacciamento"

Il consigliere regionale: "Soprattutto oggi, dopo gli strascichi dell'alluvione, è inverosimile che nel 2024 le singole famiglie debbano spendere cifre astronomiche per un bene primario e vitale come l'acqua"

Il capogruppo regionale di Rete Civica, Marco Mastacchi, interviene ancora una volta presso la Giunta Regionale "sulla pluridecennale problematica relativa alla mancanza degli allacciamenti dell'acqua nei territori cosiddetti 'case sparse' del forese ravennate, e nei comuni di Pianoro, Monzuno e Grizzana". Il consigliere afferma: "Insistono ancora nella nostra Regione aree dove i residenti lamentano la mancanza del collegamento alla rete idrica delle proprie abitazioni, nonostante i ripetuti solleciti alle rispettive amministrazioni comunali per realizzare il collegamento alle risorse essenziali e garantire i livelli qualitativi di vita minimi. Nelle Ville Unite tra San Pietro in Vincoli e Gambellara, nella zona di Val di Zena del comune di Pianoro e nella zona di case sparse del comune di Monzuno e di Grizzana ci sono ancora abitazioni isolate che non hanno l'allaccio all'acquedotto". 

"Il potere decisionale rispetto agli interventi che riguardano il servizio idrico integrato è in capo ad ATERSIR, che è competente per l’estensione della rete dell’acquedotto alle case sparse - prosegue Mastacchi - Le disposizioni prevedono la copertura degli oneri relativi a tali interventi con un contributo fino al 50% a valere sulla tariffa del servizio idrico integrato, mentre la restante parte e gli oneri di allacciamento rimangono a carico dei privati. Oneri che, per esempio, arrivati a fine ottobre 2023 ai residenti di Ville Unite dopo un’attesa di quasi 40 anni, ammontano a 580.000 euro dei quali la metà a loro carico. A ogni abitazione spetterebbe un “carico” (è pertinente la definizione) di 40.000 euro + il costo del contatore. Un investimento pro-capite che nelle più rosee situazioni presupporrebbe mutui, prestiti e finanziamenti difficilmente attivabili in questo momento. Il consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli ha rivendicato il diritto all'acqua votando all'unanimità una proposta, per chiedere all'Amministrazione comunale di attivarsi per modificare il regolamento ATERSIR, per azzerare o quantomeno ridurre in maniera considerevole i costi a carico dei residenti". 

"Soprattutto oggi, dopo gli strascichi dell'alluvione, è inverosimile che nel 2024 le singole famiglie debbano spendere cifre astronomiche per un bene primario e vitale come l'acqua, che rappresenta un diritto per ogni individuo - conclude Mastacchi che interpella la Giunta regionale e l’assessore competente per sapere "se non ritenga opportuno attivarsi affinchè venga aumentata la percentuale del  contributo di ATERSIR sulla tariffa del servizio idrico integrato, a copertura degli oneri per l’estensione della rete acquedottistica alle case sparse esistenti sul nostro territorio regionale, o quantomeno venga stimato un valore massimo di spesa per abitazione, svincolato però dal costo totale dell'opera e non ripartito quindi al 50% del totale, per ridurre in maniera considerevole gli oneri a carico dei cittadini coinvolti, che attendono ormai da decenni di non dover più acquistare casse di acqua potabile al supermercato o riempire le bottiglie alla fontana del paese".

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