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Si allungano i lavori sul ponte di Grattacoppa: tre nuove mozioni per chiedere ristori

Il gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi ha depositato tre mozioni che rinnovano la richiesta di concedere contributi e agevolazioni ai residenti e alle attività economiche delle frazioni di Torri, Grattacoppa, Savarna e Conventello

Dopo l'annuncio del nuovo slittamento della riapertura del ponte sul Lamone tra Savarna e Torri di Mezzano, il gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi ha depositato questa mattina tre mozioni che rinnovano la richiesta - già avanzata a ottobre 2022 e bocciata dai partiti di maggioranza - di concedere contributi e agevolazioni ai residenti e alle attività economiche delle frazioni di Torri, Grattacoppa, Savarna e Conventello.

"L'obiettivo è quello di compensare i disagi e i danni subiti da residenti e operatori economici, a causa della prolungata chiusura del ponte sul fiume Lamone - spiegano dalla Pigna - Lavori di realizzazione del nuove ponte che dovevano finire il 26 febbraio 2022. Data come sappiamo ampiamente disattesa. Successivamente il sindaco Michele de Pascale aveva annunciato una nuova data, dandola per certa: il 26 dicembre 2022. Anche questo termine è stato disatteso e rimpiazzato da una nuova scadenza: il 23 marzo 2023. Ora che anche questa data si avvicina, l'amministrazione de Pascale sposta la "fine lavori" al 31 maggio 2023. La data che proprio noi de La Pigna avevamo indicato come più plausibile, in baso allo stato attuale dei lavori del cantiere. Continui rinvii che sono la testimonianza degli enormi disagi, ma anche dei gravi danni subìti da residenti e da attività economiche del territorio interessato. E di tutta questa non certo rosea situazione la responsabilità e riconducibile principalmente all'amministrazione de Pascale, che sin dalle prime battute si è macchiata di colpe, errori e sviste davvero inaccettabili".

"Spetta quindi allo stesso Comune ricompensare i ravennati che da oltre un anno affrontano gli inconvenienti causati dai ritardi della riapertura del ponte - continuano dalla lista civica - Lo stesso sindaco de Pascale, durante una visita ad alcune attività economiche il 22 febbraio 2021, aveva promesso che avrebbe concesso loro ristori per i disagi. Salvo poi rimangiare tale promessa e arrivare addirittura a citare impedimenti normativi per la distribuzione dei ristori. Se è vero che ci sono impedimenti normativi, verrebbe da chiedersi come mai nel 2021, in piena campagna elettorale per la sua rielezione a sindaco, ha promesso ciò che sapeva già di non poter mantenere. La verità è che non ci sono restrizioni conclamate per concedere ristori in casi come questo. Cosi come è vero che sono diverse le attività economiche che hanno visto diminuire vertiginosamente i propri incassi a causa della chiusura del ponte. E non basta certo l'esenzione dal pagamento della Tari 2022 a compensare i danni subiti. All'atteggiamento negazionista di de Pascale e dei suoi, si oppone quello responsabile di diversi comuni italiani che in situazioni simili hanno con solerzia proceduto a concedere a famiglie e ad attività economiche agevolazioni fiscali e contributi: uno su tutti il Comune di Genova. Le mozioni depositate non indicano volutamente l'ammontare dei contributi e delle agevolazioni, lasciando la valutazione alla Giunta. Essi però non dovranno essere né simbolici, né esigui rispetto a quanto patito e a quanto ancora dovranno patire cittadini e operatori economici. Ci auguriamo che questa volta sulle 3 mozioni convergano anche i consensi del Pd e della maggioranza".

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