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Sicurezza, asfalto che "scotta" in via Tommaso Gulli

Via Tommaso Gulli e dintorni al centro di un’interrogazione presentata dal capogruppo in consiglio comunale di Ravenna, Alvaro Ancisi. “Si tratta di zone tra le più“calde” della città

Via Tommaso Gulli e dintorni al centro di un’interrogazione presentata dal capogruppo in consiglio comunale di Ravenna, Alvaro Ancisi. “Si tratta di zone tra le più“calde” della città riguardo ai problemi di ordine pubblico e sicurezza, e più in generale per il degrado sociale ed ambientale  premette Ancisi -. Via Tommaso Gulli e dintorni anche di più, stante la forte concentrazione di attività illecite e di persone, in prevalenza immigrate, dedite al traffico di droga, favorite dall’assenza di presidi e di presenza fisica delle forze dell’ordine”.

Il primo cittadino ricorda anche che l’assessore alla Sicurezza del Comune di Ravenna aveva dichiarato l’11 settembre scorso che “il Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza ha deciso di avviare una serie di pattugliamenti a piedi in tutte le zone centrali della Città e nella zona dell'isola S.Giovanni, e una maggiore presenza delle volanti nella zona di via Tommaso Gulli”.

“La dichiarazione dell’assessore ci impone perciò di chiedere per quale motivo i pattugliamenti a piedi sono previsti per le zone centrali della città e non anche per la zona di via Gulli – evidenzia il leader di LpRa -. Cosa osta all'impiego degli agenti a piedi in questa zona, in contrasto con il bisogno di controlli capillari e continui e con la situazione di crescente insicurezza e abbandono avvertita dai residenti”. Inoltre chiede “se corrisponde al vero che la zona di via Tommaso Gulli è ritenuta più “scottante” per l’incolumità degli agenti di polizia se in servizio a piedi”.

“La notizia pare confermata dal fatto che, prima dell’estate, un solo agente, tra tutte le forze dell’ordine, effettuava vigilanza nel quartiere a piedi: un carabiniere, “bravissima persona” dicono sul posto, ma una sola volta al mese – prosegue Ancisi -. Ora non più. L’organico della polizia municipale di Ravenna comprende 24 agenti addetti esclusivamente alla vigilanza di quartiere in città, non certamente escluso il quartiere Darsena, di cui via Tommaso Gulli è l’asse centrale della parte storica. Sul sito del Comune questo servizio è così descritto: “Il personale della Vigilanza di Quartiere presta servizio su tutto il territorio comunale 7 giorni su 7 garantendo una copertura oraria dalle ore 7,30 alle ore 01,30, operando su 3 turni di servizio. Obiettivo: far divenire l’Agente di P.M. un punto di riferimento per i cittadini che possono così fare affidamento sulla presenza di personale radicato sul territorio, che, meglio di chiunque altro, conosce i luoghi, le esigenze specifiche del cittadino, le attività economiche presenti nelle diverse realtà territoriali, i flussi veicolari e pedonali”. Ma gli agenti di questo servizio passano esclusivamente in auto, facendo un giro tra gli isolati”.

“Appare dunque incomprensibile come possa essere “radicato sul territorio”, “conoscere i flussi pedonali”, ecc. personale di polizia che al massimo vi arriva su chiamata o comunque a bordo di un autoveicolo “volante” – conclude Ancisi -. La domanda finisce dunque per essere la seguente: è dunque impossibile che nella città di Ravenna un servizio di effettiva vigilanza quartiere sia attivo e funzionante e che, nella zona di via Tommaso Gulli, gli agenti di polizia possano camminare a piedi?
 

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