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Cervia "ombelico" della sinistra: sfilano la Camusso e D'Alema

Cervia e il suo sistema turistico-convegnistico è stata al centro mercoledì della politica nazionale. In occasione degli Stati Generali della Cgil Lombardia sono sfilate alcune delle personalità più in vista di sindacato e politica

Cervia e il suo sistema turistico-convegnistico è stata al centro mercoledì della politica nazionale. In occasione degli Stati Generali della Cgil Lombardia sono sfilate alcune delle personalità più in vista del sindacato e della politica. L'ha fatta da patrona la segretaria della Cgil Susanna Camusso, che ha parlato della Finanziaria.

Sul versante della Legge di stabilità, attesa all'iter parlamentare, "anche dentro quei saldi si possono fare operazioni diverse", ad esempio nell'ambito delle rendite finanziarie e della spesa pubblica. Lo ha detto, nel suo intervento agli Stati generali della Cgil Lombardia a Cervia, il segretario generale della stessa Cgil, Susanna Camusso. "Una tassazione sulle rendite finanziarie per alleggerire quella sul lavoro - ha osservato - si può fare. Il secondo tema - ha aggiunto - è quello dello spesa pubblica. Siamo alla quarta finanziaria che prevede tagli alla voce lavoro dipendente - ha proseguito ancora Camusso - ma la spesa pubblica continua a crescere", ad esempio a causa di numerose consulenze esterne e di "8.000 stazioni appaltanti" per gli acquisti. "Su questi due temi", ossia giustizia sociale e spesa pubblica, ha concluso il segretario generale della Cgil, "sono concentrate le ragioni dello sciopero" proclamato dai sindacati verso la Legge di stabilità.

Il palco è stato anche per l'esponente Pd Massimo D'Alema, che ha bacchettato "l'impressionante debolezza della politica". Lo ha detto, intervenendo agli Stati generali della Cgil Lombardia, l'ex premier e presidente della fondazione 'Italianieuropei', Massimo D'Alema. "La risposta alla crisi è stata una risposta molto parziale e insufficiente: all'indomani dell'esplodere della crisi finanziaria - ha osservato - la comunità internazionale aveva individuato le risposte necessarie. È impressionante la debolezza della politica che non ha fatto nemmeno quello che aveva deciso di fare". Invece, ha argomentato ancora D'Alema, "la finanza è stata più forte. È impressionante come sia cambiato il rapporto di forza. Questo - ha proseguito - è la ragione vera della crisi della politica: non l'invadenza della politica ma l'impotenza della politica. La politica - ha chiosato D'Alema - ha occupato ruoli di sottopotere. Non si intravvede una fase di uscita dalla crisi".

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