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Sviluppo del territorio, la Bassa Romagna incontra i vertici della Regione

L'incontro ha avuto lo scopo di coordinare le azioni di sviluppo strategico che saranno inserite nei piani di programmazione dell'ente

Giovedì la giunta dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha incontrato in videoconferenza l'assessore regionale al bilancio e al riordino istituzionale Paolo Calvano e il direttore generale della Regione Emilia-Romagna Francesco Raphael Frieri. L'incontro ha avuto lo scopo di coordinare le azioni di sviluppo strategico che saranno inserite nei piani di programmazione dell'ente, anche alla luce dei fondi che si renderanno disponibili da parte della Regione e dell'Unione europea.

"La crisi sanitaria ha messo a dura prova tutto il sistema territoriale pubblico e privato e anche i nostri bilanci - ha dichiarato la presidente dell'Unione Eleonora Proni - Per questo, oggi più che mai, è necessario che ci sia una grande coesione e collaborazione tra i vari livelli istituzionali. Un continuo confronto ci consente di essere al passo con gli sviluppi della situazione regionale, nazionale ed europea, e quindi di mettere in campo azioni mirate e per questo più efficaci".

Le nuove fragilità che stanno emergendo da questa pandemia, anche in strati sociali da sempre abituati a far fronte ai propri bisogni in modo autonomo, si sommano a quelle già presenti, costringendo un forte ripensamento del nostro modello di welfare; come emerso dall'incontro, sarà sempre più necessario perseguire una profonda integrazione tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio, tra pubblico e privato e con la rete del volontariato sociale, per garantire risposte articolate a bisogni che si fanno sempre più complessi. In questo, un ruolo centrale sarà giocato dalle Aziende di servizi alla persona (Asp), che dovranno essere rafforzate, per continuare a garantire una quota importante di assistenza ai più fragili, anziani in particolare, anche attraverso l'ampliamento di posti letto residenziali e semi residenziali.

Si è parlato della rigenerazione urbana dei piccoli centri, che caratterizzano in particolare la Bassa Romagna: l'importanza delle periferie è stata messa in luce in particolare dalla crisi sanitaria, in cui si è vista l'importanza strategica dei piccoli borghi, sui quali è necessario investire, per continuare a garantire i servizi essenziali ai residenti e mettere in campo anche nuovi servizi e attività legati alla nuova emergenza. All'ordine del giorno anche gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e favorire la sicurezza idraulica del territorio, oltre al sostegno al mondo agricolo e a tutta la filiera della trasformazione dei prodotti agro-industriali con anche una particolare attenzione alla promozione delle filiere corte, per una migliore sostenibilità ambientale e alimentare. Ancora maggiore attenzione in futuro sarà data alla trasformazione digitale, che insieme alle politiche ambientali sarà una delle grandi sfide dello sviluppo europeo: in Bassa Romagna si lavora per completare l'infrastrutturazione della banda larga sul territorio, e anche nei prossimi anni numerose saranno le azioni dedicate alla sostenibilità ambientale, grazie al grande contenitore progettuale Futuro Green 2030.

L’innovazione a 360 gradi dovrà continuare a essere la leva che muove tutte le progettualità in essere e future, a partire dallo smart working, su cui L’Unione ha già ottenuto un importante finanziamento regionale durante i mesi della pandemia. Si è parlato infine anche di governance e del ruolo delle Unioni in un sistema multilivello sempre più complesso, dove le aggregazioni territoriali sono riconosciute come livelli istituzionali sempre più salienti e incisivi nell’anticipare scenari e mettere in campo risposte concrete alle sfide attuali. A questo proposito è intento della Regione puntare sulle unioni di Comuni più mature, tra cui appunto anche la Bassa Romagna, e valorizzarle ulteriormente. Grande tuttavia è l'incertezza sulle risorse che saranno disponibili a partire dal 2021.

Come evidenziato dall'assessore Calvano, "Ad oggi non abbiamo ancora certezze rispetto alle risorse che arriveranno da fondi europei, essendo ancora in atto la negoziazione per il nuovo ciclo di programmazione per il periodo 2021-2027, stessa cosa per quanto riguarda il recovery fund. Per questo vogliamo mettere in campo una pianificazione attenta, capace di individuare le priorità dei territori, senza disattendere alcun impegno".

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