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Uccisa in casa, il sindaco Matteucci: "Ripartire dal flash mob in piazza"

Un minuto di silenzio per commemorare Adela Simona Andro - la donna uccisa in un appartamento in via Bozzi dal compagno - ha aperto giovedì pomeriggio il Consiglio comunale di Ravenna

Un minuto di silenzio per commemorare Adela Simona Andro - la donna uccisa in un appartamento in via Bozzi dal compagno - ha aperto giovedì pomeriggio il Consiglio comunale di Ravenna. "In queste ore il nostro cuore è pieno di dolore perché un’altra donna è stata uccisa - ha esordito il sindaco Fabrizio Matteucci -. La giovane vita di Adela Simona Andro è stata spezzata dall’uomo che aveva amato e che voleva lasciare".

"Ancora una volta l’intimità delle mura domestiche è stata profanata da un atto di violenza inaudita, frutto di quella cultura profondamente sbagliata che porta ancora troppi uomini a pensare di avere diritto di vita e di morte sulle loro compagne", ha chiosato il sindaco. Il primo cittadino ha ricordato il flash mob in piazza del Popolo: "Un mese e mezzo fa Ravenna ha vissuto una giornata bellissima grazie alla grande mobilitazione per dire no ad ogni forma di violenza contro le donne".

"L’immagine delle centinaia di ragazzi delle nostre scuole che hanno preso parte al flashmob in piazza del Popolo ci ha fatto sperare - ha ricordato ancora Matteucci -. Io penso che dobbiamo ripartire da lì, dall’istantanea di quella piazza e moltiplicare i nostri sforzi per fare crescere quella cultura del rispetto reciproco che è il fondamento del vivere in comunità".

PD - "Ancora un femminicidio. Ancora in famiglia - esordiscono le consigliere comunali del Pd -. Non bastano più le parole di sdegno. La violenza maschile contro le donne non è e non è mai stato un problema privato ma politico. La politica e gli uomini devono assumersi la responsabilità di interrogarsi sul rapporto tra i generi e agire concretamente per contrastare e prevenire la violenza contro le donne. Non c’è più tempo, ogni 96 ore in Italia una donna viene uccisa per mano di un uomo".

"Le donne e gli uomini della politica devono preparare subito un’agenda di interventi che ponga fine all’esclusione delle donne dal potere politico e sociale, che promuova una cultura di cambiamento delle relazioni tra i sessi, che combatta il permanere di stereotipi sessisti nella società e nella cultura - aggiungono le esponenti democratiche -. Noi faremo la nostra parte. A cominciare dal sostegno alla raccolta di firme per la legge regionale di iniziativa popolare “Norme per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne”, avviata dalla Conferenza delle donne del Pd nella nostra Regione che vuole affrontare alla radice l’emergenza sociale della violenza degli uomini sulle donne nella vita pubblica e privata, in tutta la sua complessità e in tutte le forme in cui si manifesta".

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