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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Un esposto in procura contro l'espansione del porto

Il comitato Vitalaccia Dura continua la sua azione volta a contrastare i progetti dell'amministrazione comunale sulle aree agricole che si trovano fra il Porto San Vitale e Porto Fuori

Il comitato Vitalaccia Dura continua la sua azione volta a contrastare i progetti dell'amministrazione comunale sulle aree agricole che si trovano fra il Porto San Vitale e Porto Fuori, “ritenedo questi progetti di dubbia utilità pubblica e sopratutto non rispettosi del nostro territorio e della salute dei suoi abitanti.  Soprattutto il progetto di espansione dell'area logistica del Porto a causa della paventata costruzione a poche centinaia di metri dal centro abitato dello stabilimento ACR per la produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi, progetto questo che vede coinvolte in collaborazione CMC ed ACMAR”.

Dopo aver presentato nell'autunno scorso una petizione popolare supportata da quasi 2000 firme di cittadini di Ravenna e Porto Fuori, il Comitato “ha ritenuto quindi necessario affidarsi ad un legale per meglio analizzare la situazione e difendere quegli interessi diffusi che i nostri amministratori sembrano continuare ad ignorare. Da un primo studio degli atti e della documentazione sono emerse quelle che riteniamo irregolarità e forzature tantochè abbiamo ritenuto doveroso inoltrare un esposto alla procura della repubblica affinchè prenda atto della situazione e proceda con i provvedimenti del caso fossero anche di rilevanza penale”.

“L'esposto, molto lungo e complesso, vuole dare evidenza delle situazioni di  illeggitimità  relative al comparto 4 ed al comparto 3, quest'ultimo con quasi tutti i terreni  di proprietà di CMC a ridosso di Porto Fuori, dove CMC intende costruire un nuovo bitumificio ed altri impianti fortemente impattanti.  - spiega in una nota il comitato - In particolare nell'esposto si evidenzia che: La logistica 3 e 4 sono state introdotte dal POC LOGISTICA 2010 in palese contrasto con il  Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTSC) e con il Piano Strutturale Comunale (PSC), strumenti urbanistico sovraordinati. Secondo questi strumenti quei terreni sono e devono rimanere terreni agricoli. Su questi terreni insistono dei vincoli ambientali e paesaggistici ineludibili dati dalla Provincia in virtù della presenza di pregevoli aree naturalistiche e di paleodossi fluviali. Per la Provincia in quelle areee non è possibile realizzare discariche ne tantomeno accogliere fanghi di dragaggio del candiano già classificati rifiuti da Arpa. Il programma di riutilizzo dei fanghi di escavazione del Candiano è lacunoso e l'iter autorizzativo è incompleto”.

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