Serie D, Alessio Ambrogetti: "Le mie cento partite col Ravenna"

C’è un altro “centenario” da festeggiare in casa Ravenna. Domenica a Correggio, Alessio Ambrogetti ha, infatti, disputato la sua centesima partita di campionato (spareggi di Eccellenza compresi) con la maglia del Ravenna, il secondo dell’attuale rosa dopo Mandorlini, che questo traguardo aveva tagliato il 31 gennaio scorso in occasione della partita a Imola contro l’Imolese, il 68° della storia. A quota 100 ha agganciato un altro esterno importante nella storia del club, Lamberto Zauli; con 28 partite a disposizione, giocandole tutte, Ambrogetti può aspirare ad agganciare gente come Capecchi e D’Aloisio.

"Sono molto contento ed emozionato - sono le prime parole del “neo centenario” - perchè non è mai facile raggiungere simili traguardi in una squadra. Se penso poi che a Ravenna dovevo essere di passaggio e invece sono qui da tre anni e mezzo, sono ancora più contento". Sì perchè Ambrogetti accettò la proposta del Ravenna, a stagione 2013/14 già iniziata, dopo essere rimasto senza squadra nei professionisti, dove aveva fin lì giocato, accettando il declassamento in Eccellenza.

"Beh, in realtà quando mi arrivò la proposta del Ravenna - ammette il giocatore - non pensai al fatto che scendevo in Eccellenza; pensai al valore e al blasone della piazza, al progetto ambizioso e duraturo nel tempo che mi fu illustrato dalla dirigenza, all’importanza che può avere per qualunque giocatore giocare a Ravenna. Non mi sono mai pentito di questa scelta. E’ nato un bel feeling, consolidato da queste 100 partite”. Condite da una promozione in D e da 21 reti. "Dire che le migliori partite sono state quelle col Ghivizzano che ci hanno dato la promozione è scontato, ma per me ha molto valore quella vittoria che facemmo in casa del Progresso. Al 90’ eravamo sotto 2-1 e di fatto a -11 dalla vetta; in tre minuti ribaltammo il risultato con Genuario e il sottoscritto. Quella partita fu lo spartiacque della nostra stagione, ci ha dato la scossa per ripartire in campionato e per arrivare agli spareggi. E tra i gol ricordo con molto piacere anche quello segnato al Forlì nello scorso campionato, sotto la curva dei nostri tifosi; un bel gol utile per pareggiare subito i conti in un match atteso da tutto l’ambiente".

Cento partite a sancire un’avventura iniziata, però, con una sconfitta: "Perdemmo in casa con la Sampierana, proprio la squadra del paese in cui abito. Ho temuto che qualcuno tra i tifosi tirasse fuori le mie origini calcistiche cesenati. Poi col lavoro, l’impegno, la dedizione, l’attaccamento a questa maglia penso di essere entrato un po’ nel cuore dei tifosi, a cui quest’anno vogliamo regalare tante soddisfazioni. Siamo un ottimo collettivo, un’ottima squadra e spero di dare il mio contributo positivo alla causa, sia in termini di prestazioni all’altezza che, perchè no, in termini di gol segnati. A Ravenna ho scoperto una certa vena realizzativa; mi piacerebbe mantenerla”.

A Correggio si è visto un Ambrogetti in grande spolvero. "Avevo bisogno di una partita così - ammette - venivo da due gare in panchina e ho messo dentro tutta l’energia e la voglia che avevo, penso di essermela giocata bene, e da oggi si ricomincia a battagliare per una maglia, ben sapendo che le gerarchie in squadra le detta il lavoro quotidiano sul campo. Ma domenica tutta la squadra si è espressa a grandi livelli contro un ottimo avversario. La reazione che abbiamo avuto domenica fa ben sperare, è stata una reazione ad un momento sfortunato da grande gruppo e da grande squadra quali siamo, speriamo di alimentare con questo pareggio quelle certezze che erano un po’ venute meno. Siamo in credito con la fortuna perchè meritavamo più di quanto abbiamo raccolto per il gioco espresso e la qualità delle prestazioni ma la gara convincente di Correggio potrebbe essere il nostro spartiacque, come ha sottolineato anche il nostro mister".