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Lunedì, 29 Aprile 2024
Alluvione, la ripartenza

Alluvione, Confindustria: "Lo Stato deve battere un colpo. Il decreto ha lacune importanti da colmare"

Non può che concentrarsi sull'emergenza maltempo che ha colpito il territorio il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi, nella sua relazione all'assemblea annuale dell'associazione di venerdì mattina a Rimini

"Ora lo Stato deve battere un colpo, il decreto sull'alluvione ha lacune importanti da colmare". Non può che concentrarsi sull'emergenza maltempo che ha colpito il territorio il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi, nella sua relazione all'assemblea annuale dell'associazione di venerdì mattina a Rimini. La figura scelta come commissario, il generale Francesco Paolo Figliuolo tra l'altro invitato all'assise, è "al di sopra di ogni polemica, ma nessuno fa i miracoli senza le risorse necessarie, senza nessun investimento per il futuro della Romagna".

Occorre, prosegue Bozzi, "dare sufficiente sicurezza al territorio: gli argini non possono sciogliersi come neve al sole", senza poter intervenire su alberature e nutrie. "Sta a noi mettere al sicuro il futuro delle prossime generazioni e servono misure straordinarie, subito". Infatti, rimarca il presidente, "la ricostruzione non può attendere, anche per non farsi trovare impreparati" al prossimo evento calamitoso. Per cui servono "opere nuove, il territorio va ridisegnato e ricostruito, aggiornando anche le carte geografiche dato che alcune colline si sono come liquefatte". Se i fondi assegnati dal decreto non sono sufficienti, come sottolinea Bozzi sono però "concreti ed è importante cominciare. Certi che poi arriverà quanto indispensabile" per ristori e investimenti. La "Romagna mia, nostra il prima possibile deve tornare bella e vivibile: l'idea del governo di un disegno organico è condivisibile, ma preoccupa la scelta del progetto di legge", occorre puntare sui decreti per avere risorse in tempi più celeri. Ed "evitare così il rischio di desertificazione delle montagne e di una Romagna pericolosa".

L'appello è dunque a "decisioni che siano il frutto di scelte lungimiranti". Come quella per la Romagna metropolitana: il territorio è competitivo, conclude Bozzi, se esalta le sue identità senza campanilismi. Per cui si deve "imparare a unirsi anche nei momenti normali. Non esistono alternative alla visione di una Romagna unita nella regione, dal punto di vista culturale ancora prima che politico-amministrativo".

"I 2,5 miliardi siano solo un inizio"

Nel corso del suo intervento, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ribadito la richiesta al governo che vengano detassate al 100% le erogazioni liberali degli imprenditori ai lavoratori in difficoltà. "Si può fare tanto per chi ha perso tutto", sottolinea, e "lo Stato non può pensare di fare cassa, noi non togliamo nulla alla fiscalità generale". Si tratta di "un intervento di civiltà" da cui tenere distaccato lo scontro politico. Quando si decidono gli interventi, aggiunge Bonomi, "non si devono dimenticare le persone. Avevamo chiesto con urgenza la nomina del commissario" e al generale Francesco Paolo Figliuolo "va stima infinita". Comunque, ha concluso il presidente che ha avuto negli anni passati in regione uno stabilimento terremotato e uno allagato, è "la Romagna che rassicura Roma con la sua capacità, le cose che ha fatto e detto. L'Emilia-Romagna è un esempio da seguire". Ma i 2,5 miliardi di euro previsti dal decreto per l'alluvione siano "un inizio e nel percorso auspico che il governo intervenga sempre velocemente".

(fonte Dire)

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