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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il Refettorio camaldolese di Classe da refettorio monastico a Sala Dantesca della Classense

Vero gioiello del complesso della biblioteca Classense, l’antico refettorio, completato nel tardo Cinquecento grazie alla volontà dell’abate Pietro Bagnoli, subì nel corso dei secoli gravi danni, restauri e cambiamenti di destinazione d’uso

Venerdì 29 e sabato 30 gennaio nella sala Muratori della biblioteca Classense si svolgerà un importante convegno dedicato al refettorio del monastero camaldolese di Classe, oggi Sala Dantesca, del quale è in corso un consistente intervento di restauro, occasione per approfondimenti e ricerche che verranno presentati in queste giornate di studio, frutto di una proficua collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e con l’Università degli Studi di Bologna.

Vero gioiello del complesso della biblioteca Classense, l’antico refettorio, completato nel tardo Cinquecento grazie alla volontà dell’abate Pietro Bagnoli, subì nel corso dei secoli gravi danni, restauri e cambiamenti di destinazione d’uso. Divenuto sala civica dopo la soppressione del monastero camaldolese, risale al 1921 l’attuale intitolazione, quando fu adibito a sala per le letture dantesche. Il convegno si articolerà in quattro sessioni, sulla storia della sala come sala civica cittadina e come monumento storico artistico, sul dipinto “Le nozze di Cana”, sull’affresco del soffitto “La visione di San Romualdo”, nonché sulla campagna di restauro finanziata grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna a cui si è aggiunto il sostegno di Ravenna Capitale Italiana della Cultura 2015.

L’apertura è in programma per venerdì 29 gennaio alle 15.30, con i saluti delle autorità: Ouidad Bakkali, assessora alla Cultura; Livia Zaccagnini, presidente dell’Istituzione Biblioteca Classense; Giorgio Cozzolino, soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; Lorenzo Baldacchini, del dipartimento Beni Culturali dell’Università di Bologna; Lanfranco Gualtieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna 2015.

A seguire la prima sessione dei lavori, dal titolo “Una sala civica” che, presieduta da Claudia Giuliani, direttrice dell’Istituzione Biblioteca Classense, verterà sulla storia della sala come sala civica cittadina. Interverranno Lorenzo Baldacchini (Università di Bologna) su “I palazzi della conoscenza e la rappresentazione della memoria”; Donatino Domini (già direttore dell’Istituzione Biblioteca Classense) su “Il ‘Dante simbolo’ tra Ricci, Croce e Muratori nelle celebrazioni dantesche del 1921”; Elisabetta Marchetti (Università di Bologna) su “La Biblioteca Classense  nelle ricerche di Stefano Tumidei”; Rossella Bonfatti (Università di Bologna) su “Le sale dantesche attraverso i centenari”.

Il giorno dopo, sabato 30 gennaio, i lavori ricominceranno alle 9.30. La seconda sessione, presieduta da Donatino Domini (già direttore dell’Istituzione Biblioteca Classense) sarà dedicata alla storia artistica. Interverranno Claudia Giuliani (direttrice dell’Istituzione Biblioteca Classense) su “Apporti degli studi e dei restauri alla conoscenza del Refettorio oggi Sala Dantesca della Biblioteca Classense”; Alba Orselli (Università di Bologna) su “Il monaco e il suo sogno”; Ubaldo Cortoni (monastero di Camaldoli) su “Silvano Razzi e le povere stanze dell’Eremo e di Camaldoli: refettorio e refezione a Camaldoli e nella Congregazione camaldolese”; Daniela Poggiali (biblioteca Classense) su “Il vestibolo: alcune considerazioni sull'apparato decorativo”; Cetty Muscolino (storica dell'arte) su “Gli stalli lignei fra XVI e XX secolo”; Giovanni Gardini (conservatore Museo Arcivescovile) su “Il profeta Daniele nel portale del Refettorio di Classe”; Luigi Tomassini (Università di Bologna) su “Gli Alinari, Dante e Ravenna 1865-1921. Momenti, luoghi e monumenti della costruzione di una memoria visiva della nazione”.

La terza sessione, dalle 14.30, avrà come principale protagonista il dipinto “Le nozze di Cana”, realizzato dai pittori ravennati Luca e Francesco Longhi e collocato sulla parete di fondo della sala. Sarà presieduta dallo storico dell’arte Franco Faranda e vedrà gli interventi di Barbara Ghelfi (Università di Bologna) su “Le nozze di Cana dei Longhi: osservazioni e confronti”; Paola Degni (Università di Bologna) su “I protagonisti della committenza delle Nozze di Cana: l'arcivescovo di Ravenna e l'abate di Classe”; Nicoletta Guidobaldi (Università di Bologna) su “Realismo e idealismo nell'iconografia musicale delle nozze di Cana fra Cinque e Seicento”; Serena Simoni (storica dell’arte) su “I Longhi, la bottega e le committenze classensi”.

Il convegno si concluderà con la sessione, in programma dalle 16.45, dedicata a presentare l'importante campagna di restauro, tuttora in corso, facente parte del terzo stralcio dei restauri della Classense, diretta dall’architetto Giampiero Cuppini e dall’ingegner Luigi Tundo e che sta interessando, oltre all'impiantistica e ai nuovi arredi dell'antico refettorio monastico, anche il dipinto “Le nozze di Cana”, i preziosi stalli lignei alle pareti, il portale con il grande portone e il vestibolo. La sala sarà destinata ad ospitare eventi e alla celebrazione di matrimoni. A presiedere l’ultima sessione sarà lo stesso architetto Cuppini. Interverranno: Emilio Roberto Agostinelli (architetto della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) su “Tematiche del progetto di conservazione”; l’ingegner Tundo su “Il progetto di restauro”; l’architetto Elena Gentilini su “Il restauro dei materiali lapidei e degli elementi lignei”; il restauratore Pierluigi Agostini su “Testimonianze di restauro”.

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