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Cronaca

"C'è un pacco per te", ma è una truffa per fregarvi soldi: attenzione all'omino che ride

L'email spam rimane un fenomeno difficile da eradicare sia perché il modello dei costi lo rende tuttora vantaggioso per gli spammer, sia perché la legislazione in materia di spam varia da paese a paese

Quotidianamente gli internauti vengono bombardati da mail “spam”, cioè messaggi che non sono stati richiesti dal destinatario. Lo spam via email può avere diversi scopi, dalla pubblicità (di prodotti o siti Web) alla truffa e diffusione di malware. Nonostante sia illegale in diversi paesi, l'email spam rimane un fenomeno difficile da eradicare sia perché il modello dei costi lo rende tuttora vantaggioso per gli spammer, sia perché la legislazione in materia di spam varia da paese a paese.

Molti approfittano del boom del commercio online per truffare le persone. Può sembrare una figura simpatica quella dell'omino che ride mentre consegna un pacco, ma è meglio diffidare perchè la mail con tanto di immagine non è altro che un tentativo di truffa. Vittima del raggiro, in questo caso, è anche l'azienda di spedizione, che non ha nulla a che vedere con l'iniziativa. L'avviso indica al mittente che c'è un pacco (con tanto di codice) in attesa di convalida e che per procedere alla consegna è necessario “confermare” i dati del destinatario.

Un'altra truffa, sempre nel settore dell'e-commerce, riguarda un noto portale di spedizione. Nell'avviso si legge che dal primo settembre scorso è “entrata in vigore la nuova procedura dell'Authority per la verifica dei dati del Registrante dei conti, a seguito di attivazione, trasferimento o modifica dei dati del conto stesso. Per evitare la sospensione del tuo conto, verifica entro il giorno xx”. Nella mail viene inserito un codice di sblocco e spiegato che per usufruire del servizio occorre identificarsi ad un link da cliccare. Ovviamente si tratta di un tentativo per entrare in possesso di dati sensibili.

Altri raggiri riguardano invece la sospensione di conti bancari. In alcuni gli internauti vengono invitati a cliccare ad un apposito link per procedere allo sblocco della carta di credito o bancomat perchè sono state eseguite “una o più transizioni che hanno violato le leggi antiriciclaggio”. Poi c'è un altro rischio “phishing”, dove il destinatario della mail è invitato a “controllare e aggiornare urgentemente alcuni dati relativi al suo conto” ad un apposito link “ondevitare la sospensione”. Molti cascano nel tranello, attirati dai loghi degli istituti di credito. L'invito è quello di cestinare subito mail sospette, avvisando le forze dell'ordine per dissipare ogni dubbio.

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