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Cronaca

Truffava lo Stato con un giro di auto di lusso dalla Germania: denunciato

La Guardia di Finanza di Ravenna ha scoperto una rilevante evasione connessa ad una frode all’Iva nel corso di una verifica fiscale ad un rivenditore di auto di lusso della città

La Guardia di Finanza di Ravenna ha scoperto una rilevante evasione connessa ad una frode all’Iva nel corso di una verifica fiscale ad un rivenditore di auto di lusso della città. Le “frodi carosello”, basate sulla creazione di soggetti economici fittizi, fatture false e società fantasma che si accollano tutti gli oneri formali e i pagamenti delle imposte senza ovviamente adempierli, vengono sempre più spesso utilizzate in alcuni settori commerciali quale, ad esempio, quello del commercio di autoveicoli.

Per contrastare questo tipo di frode applicata al settore delle auto di importazione, già da parecchi anni la Legge ha previsto una particolare procedura attraverso la quale il concessionario deve dimostrare di aver pagato l’Iva per poter immatricolare l’auto in Italia e, successivamente, rivenderla ai propri clienti. Tuttavia, la società controllata aveva studiato e realizzato un sistema di frode per aggirare anche queste procedure. I finanzieri se ne sono accorti durante l’analisi delle pratiche di immatricolazione delle autovetture importate dalla Germania, depositate presso gli uffici della Motorizzazione Civile di Bologna.

Al fine di ottenere lo sblocco telematico necessario per procedere all’immatricolazione del mezzo, la società dichiarava falsamente all’Agenzia delle Entrate che le auto importate non erano destinate alla rivendita ma che sarebbero state utilizzate dallo stesso imprenditore come auto da destinare al noleggio, aggirando pertanto l’obbligo di versare l’Iva. La società, per far apparire il tutto più vero, aveva formalmente dichiarato l’inizio delle attività di noleggio autoveicoli, attività che, di fatto, non ha mai posto in essere.

La società è risultata per un anno evasore totale ed ha omesso di dichiarare ricavi per circa 620 mila euro ed Iva per 110 mila euro. Il responsabile è stato denunciato alla competente per reati tributari, per truffa ai danni dello Stato e per falsità ideologica commessa in atto pubblico.

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