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Cronaca Faenza

"Faenza in mano": alla scoperta della città attraverso la storia che riportano le lapidi

Grazie ad un semplice QR code è possibile avere una descrizione completa di testi, foto e audio delle lapidi faentine del centro storico racchiuso fra le antiche mura manfrediane

A spasso per Faenza conoscendola meglio attraverso la storia che riportano le lapidi. Ha preso il via ufficialmente, dopo settimane di “collaudo”, la parte del progetto “Faenza in mano” che riguarda quel consistente patrimonio di memoria che sono le lapidi. Ci guardano in silenzio da anni, ma anche da secoli, dai muri di palazzi più o meno antichi: ora possono raccontarsi ai faentini, agli studenti, ai turisti, grazie alla tecnologia più alla portata di mano, quella degli smartphone. Grazie ad un semplice QR code è possibile avere una descrizione completa di testi, foto e audio delle lapidi faentine del centro storico racchiuso fra le antiche mura manfrediane, comprese quelle del Borgo Durbecco, di Granarolo e del forese. Infatti leggendo, in termini tecnici si dice scansionando, con il proprio smartphone o tablet il codice a barre bidimensionale di forma quadrata messo accanto a ciascuna lapide, viene dato il rimando a pagine internet o a schede di un'applicazione scaricabile gratuitamente.

Il sistema informativo realizzato è duplice, poiché con la lettura del QR code si possono consultare le pagine internet collegate mentre, se si scarica l’app per smartphone e tablet (Apple e Android) disponibile su iTunes e Google play, le informazioni possono essere memorizzate nel proprio dispositivo e possono essere consultate, senza collegamento internet, tramite la lettura del QR code o del codice numerico inserito nelle targhe di fianco al QR code. Il progetto è stato realizzato dal Comune di Faenza, con il coordinamento della Pinacoteca Comunale, con il sostegno della Cooperativa dei Manfredi e della Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese. La presentazione di circa 250 lapidi è suddivisa tra i cinque rioni, oltre a Granarolo e il forese. Le lapidi sono poi collegate ad altri punti di interesse della città, creando percorsi possibili come quello di valorizzazione di grandi personalità faentine.

“Dopo quello delle ‘Targhe parlanti’ degli edifici del centro storico, realizzato con il supporto del Rotary Club Faenza - spiega il direttore della Pinacoteca comunale Claudio Casadio, responsabile del coordinamento dei progetti innovativi per il Comune di Faenza -, è un secondo ‘step’ che si conclude, in attesa che partano gli altri progetti con percorsi per scoprire la città romana, del neoclassico, la vita degli artisti e mille altri aspetti di storia e arte faentina, anche con più di 150 indicazioni di luoghi dove mangiare e dormire”. Il progetto è gestito direttamente dalla Pinacoteca comunale (tel. 0546-680251 - info@pinacotecafaenza.it) e può essere continuamente aggiornato, con la possibilità di realizzare un ampliamento costante. E’ rivolto alle scuole che possono svolgere ricerche e attività utilizzabili per lo sviluppo dell’applicazione. 

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