rotate-mobile
Cronaca

Si dichiarano poveri per aver agevolazioni: 'furbetti' stanati dalla Finanza

I responsabili sono stati prontamente segnalati alle Autorità competenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato facendo perdere loro il diritto alla borsa di studio e imponendo la restituzione di quanto percepito indebitamente.

Numerosi e svariati sono i controlli che le Fiamme Gialle effettuano ogni giorno nel settore della spesa pubblica e che sono volti a scoprire e reprimere fenomeni di frode che vedono, oltre al non corretto impiego delle risorse pubbliche, anche comportamenti di soggetti che indebitamente percepiscono somme di denaro e benefici che non gli spetterebbero, a danno dei diritti di chi realmente ne ha bisogno.

Tra i soggetti controllati, particolare attenzione è stata rivolta nei confronti dei beneficiari delle prestazioni sociali agevolate, ossia tutti quei servizi sociali od assistenziali che vengono forniti alle famiglie più bisognose che versano in condizioni economiche precarie. Tali benefici vanno dagli assegni erogati ai nuclei familiari con almeno tre figli minori agli assegni di maternità, dalle agevolazioni tariffarie per l’iscrizione agli asili d’infanzia alle prestazioni socio-sanitarie assistenziali, fino ad arrivare alle borse di studio erogate dalle aziende per il diritto alla studio universitario.

Paradossalmente, anche in questi settori, particolarmente significativi dal punto di vista della solidarietà sociale,  si annidano i “disonesti”. I Finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna hanno condotto numerose attività in tal senso, “scovando” persone che avevano presentato dichiarazioni sostitutive uniche che riportavano valori reddituali e patrimoniali non proprio corrispondenti al vero e presentate per poter usufruire delle più svariate agevolazioni.

Tali false dichiarazioni hanno, però, permesso ai "furbetti" di riscuotere borse di studio, tariffe personalizzate per la frequenza agli asili nido e numerosi altri sussidi. In particolare, in un’attività condotta dai militari della Guardia di Finanza di Ravenna, è stata controllata una dichiarazione sostitutiva unica presentata per la richiesta di una borsa di studio, scoprendo che “mancavano” ben 45.800 euro riferiti al patrimonio mobiliare il cui dichiarante aveva ben pensato di non inserire.

Sulla base di tali risultanze, i responsabili sono stati prontamente segnalati alle Autorità competenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato facendo perdere loro il diritto alla borsa di studio e imponendo la restituzione di quanto percepito indebitamente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si dichiarano poveri per aver agevolazioni: 'furbetti' stanati dalla Finanza

RavennaToday è in caricamento