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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Aggressione alle guardie giurate e il pericolo Igor, l'Ugl incontra la Questura

I dirigenti della Questura di Ravenna, spiega Ricci, "hanno assicurato che si cercherà di trovare possibili soluzioni atte alla sensibilizzazione di questi i problemi nella piena consapevolezza, però che il decreto Maroni pone delimitazioni ben precise"

Il segretario provinciale della sicurezza civile (il sindacato delle guardie giurate) dell’Ugl di Ravenna, Maurizio Ricci, ha incontrato sabato negli uffici della Questura di Ravenna il dottor Apicella della Polizia Amministrativa e l'ispettrice amministrativa Galati. Oggetto del vertice, richiesto dallo stesso sindacato che è il più rappresentativo fra le sigle sindacali confederali della categoria delle guardie giurate, era lo stato dell'arte nel settore della vigilanza privata e i carichi di lavoro a cui sono sottoposti gli occupati del comparto in questi giorni in cui si parla di sicurezza “ a rischio” anche a causa dei noti fatti di cronaca.

“Abbiamo portato all’attenzione della Questura di Ravenna la necessità di modificare il cosiddetto decreto Maroni che regola le funzioni delle guardie giurate nei servizi di allarme e di ispezione esterna e/o interna diurna o notturna ad uno o più obiettivi sensibili che a nostro parere dovrebbero essere sempre svolti da non meno di due guardie armate - ha detto lo stesso Ricci, che nell'occasione era accompagnato dal Rra dell'Ugl Massimo Boi -. Per fronteggiare al meglio agguati, aggressioni e intimidazioni puntualmente verificatisi nell'ultimo anno. Mentre adesso secondo gli standard di legge, basta un solo uomo per un intervento su allarme e ronda ispettiva".

Inoltre, il sindacato Ugl ha auspicato anche "l'introduzione di una direttiva nei vari regolamenti degli istituti di vigilanza che consenta la possibilità di far svolgere il servizio di trasporto valori, con somme inferiori ai 100mila euro, sempre con due guardie giurate, mentre attualmente gli istituti di vigilanza  si limitano a inviarne una soltanto rendendo più vafile ai delinquenti la possibilità di un’aggressione. Riguardo al decreto Maroni i dirigenti della Questura di Ravenna si sono detti consapevoli delle limitazioni che esso pone ed in particolar modo della situazione che riguarda le guardie giurate inviate (con un solo lavoratore per volta) in ispezioni , allarmi e trasporto valori da sole e sono consapevoli che negli ultimi anni si sono verificati vari episodi criminosi fino al caso più eclatante della guardia giurata uccisa durante il servizio al Savio".

I dirigenti della Questura di Ravenna, spiega Ricci, "hanno assicurato che si cercherà di trovare possibili soluzioni atte alla sensibilizzazione di questi i problemi nella piena consapevolezza, però che il decreto Maroni pone delimitazioni ben precise. Dalla Questura di Ravenna anche uno sprone al sindacato a continuare nell'opera intrapresa per la tutela delle Guardie Giurate informando anche il Ministero, oltre che a segnalare alle questure competenti di territorio i vari problemi che si riscontrano nella vigilanza quotidiana, nonché informando anche delle inadempienze degli stessi Istituti di Vigilanza che non rispettano i regolamenti questurili mettendo a repentaglio la sicurezza degli operatori. Apicella ha ribadito la vicinanza e sensibilità degli organi di polizia nei confronti del settore della Vigilanza Privata e delle Guardie giurate che ogni giorno rischiano la propria vita per vigilare obiettivi sensibili privati e pubblici, augurandosi che in futuro tale collaborazione rimanga attiva per la sicurezza di tutti".

Nell'incontro tra il segretario provinciale della sicurezza civile dell’Ugl di Ravenna, Maurizio Ricci e i dirigenti della questura s'è discusso anche della questione del trasporto valori entro i 100mila euro. "Anche su questo fronte c'è la comunicazione che ci si muoverà per quel che si rende possibile con le prescrizioni attualmente in vigore", prosegue Ricci. Il sindacalista ha ribadito che l'Ugl continuerà questa battaglia nella piena convinzione che "se i servizi di controllo e vigilanza delle guardie giurate fossero svolti sempre in coppia molti episodi come quelli registrati nell'ultimo anno in provincia o regione (aggressioni, intimidazioni e uccisioni) non sarebbero mai successi”.

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