rotate-mobile
Cronaca

La denuncia: "Invalida al 100%, mi revocano l'indennità d'accompagnamento"

La denuncia della figlia: "Toglierle l'indennità di accompagnamento significa incoraggiarla a "mercanteggiare" sui suoi bisogni e sulla sua dignità"

Carla è un'invalida 83enne associata ad Anmic, Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, invalida al 90% dal 2008 e che nel 2016, a seguito di altre patologie importanti, ha ottenuto il riconoscimento del 100% di invalidità. A settembre dello stesso anno Carla subisce altre tre operazioni e, alla sua dimissione dall’ospedale, dopo circa 3 mesi, la figlia Gloria compila i moduli per la richiesta di aggravamento. A gennaio 2017 l'aggravamento viene confermato e viene concordato all'anziana l’assegno di accompagnamento e, alla figlia, la possibilità di usufruire della legge 104, che prevede una serie di permessi lavorativi finalizzati alla cura del familiare disabile. "Nel verbale Inps - racconta Gloria - viene indicata come data di revisione fine giugno 2017. Da dicembre a giugno mia madre ha dovuto sostenere periodiche visite di controllo e anche l’asportazione di un tumore maligno dermatologico, dopo i tre tumori maligni rimossi negli anni precedenti". Ma il tumore non è il solo grosso problema che affligge Carla, che ha un’ipoacusia bilaterale (disturbo uditivo che può portare alla perdita dell'udito), è portatrice di pace-maker, soffre di fibrillazione atriale e d’incontinenza urinaria.

"Mia madre - continua Gloria - paga il servizio sociale per avere tutti i giorni l’assistenza domiciliare per la cura alla persona e la domiciliazione del pasto di mezzogiorno, nonchè i pannoloni, poichè quelli offerti dal servizio sanitario nazionale sono insufficienti. Tutte le sue capacità funzionali sono ridotte e ha bisogno di assistenza e ausili. Non esce se non con me, non è in grado di prepararsi un pasto, cammina solo grazie all'uso di un roller". Il 27 giugno l'anziana si reca all'Inps, dove viene sottoposta a una visita di controllo. "Il 12 luglio - racconta la figlia - riceviamo per posta il verbale della visita, con la conferma del 100% di invalidità e una brutta sorpresa: la revoca dell’indennità di accompagnamento e del diritto di poter usufruire della legge 104".

Gloria è disperata: "Mia madre ha bisogno di essere accompagnata e aiutata, e io non posso sempre esserle accanto lavorando 40 ore alla settimana. Toglierle l’indennità di accompagnamento significa incoraggiarla a "mercanteggiare" sui suoi bisogni e sui suoi diritti, sulla sua dignità. Togliere a me la possibilità di usufruire della legge 104 significa incoraggiare al sacrificio dei diritti accumulati sul lavoro o al sacrificio, molto piú doloroso, del tempo dedicato all’accompagnamento di un genitore anziano e fragile in una situazione di maggior dipendenza. Ognuno agisce con i mezzi che possiede. Io ho solo la parola, e oggi ho deciso di usarla per la dignità di mia mamma, per i sacrifici che si fanno in molte famiglie e per chi non ha ancora mai alzato la voce".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La denuncia: "Invalida al 100%, mi revocano l'indennità d'accompagnamento"

RavennaToday è in caricamento