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Cronaca Cervia

Pini abbattuti dalla furia del maltempo, messa in sicurezza la pineta di Pinarella

Le operazioni sono iniziate il 13 novembre hanno permesso di rimuovere dalla Pineta il materiale legnoso che il maltempo aveva atterrato nel mese di novembre quando forti venti e abbondanti piogge si abbatterono sulla riviera romagnola

Il personale del Corpo Forestale dello Stato ha completato a tempo di record i lavori di messa in sicurezza della pineta che abbellisce il lungomare di Cervia e di Cesenatico. Costituita molti decenni or sono a Pinarella e Zadina, è ricompresa all'interno del perimetro della Riserva Naturale Statale “Pineta di Ravenna”. Le operazioni sono iniziate il 13 novembre hanno permesso di rimuovere dalla Pineta il materiale legnoso che il maltempo aveva atterrato nel mese di novembre quando forti venti e abbondanti piogge si abbatterono sulla riviera romagnola provocando, tra gli altri danni, anche lo schianto di quasi duecento fusti legnosi di grosse dimensioni, quasi tutti di pino domestico e in ridottissima parte di pino marittimo.

I lavori boschivi di taglio, allestimento e trasporto del materiale legnoso sono stati eseguiti dagli operai forestali dell'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Punta Marina sotto la direzione e il coordinamento dei Forestali in servizio al comando di Cervia. Importante anche il contributo fornito assicurato dal Comune di Cervia che ha assicurato la fornitura del carburante agli automezzi e messo a disposizione della Forestale alcuni utilissimi mezzi speciali come la ruspa Terna, la piattaforma aerea ed un rimorchio.

Prossimamente, inoltre, sempre il Comune di Cervia provvederà a rimuovere le ceppaie e a spianare il terreno. Al fine di ottimizzare i tempi di sgombero dell'area, il materiale legnoso ricavato dai lavori forestali di messa in sicurezza della pineta è stato interamente ceduto da una ditta specializzata che lo rivenderà come combustibile destinato a una delle centrali a biomassa dell'Enel.

“Queste pinete sono ecosistemi boschivi fragili che col passare degli anni mostrano condizioni progressivamente più precarie per il procedere dell'erosione e della subsidenza. Qualora le si vogliano conservare così come i turisti le conoscono - fa sapere la Forestale - è necessario prevedere l'esecuzione di importanti lavori selvicolturali. È necessario prevedere interventi qualificati e continuativi dal punto di vista tecnico. Ciò comporta un notevole impegno economico che richiede il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i soggetti interessati a questo importante bene ambientale”.

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