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Cronaca

Lista per Ravenna: "Il traghetto mancante sta affogando nel ridicolo"

Il traghetto è a terra per consentire alla commissione tecnica competente di effettuare, tramite anche l'apertura dello scafo, le verifiche necessarie al rilascio dell'autorizzazione al trasporto delle persone

Da due settimane uno dei due traghetti comunali che collegano Porto Corsini e Marina di Ravenna fino alle 2 di notte è fuori uso. L'assenza del secondo traghetto si fa sentire soprattutto durante i weekend, quando si creano lunghe file d’attesa per l’imbarco. Il disservizio è stato causato dal mancato rinnovo dell’obbligatorio certificato di idoneità alla navigazione richiesto al natante, che è scaduto a mezzanotte del 31 maggio, allorché è stato improvvisato per i pedoni un servizio d’autobus sostitutivo. Il traghetto è a terra per consentire alla commissione tecnica competente di effettuare, tramite anche l’apertura dello scafo, le verifiche necessarie al rilascio dell’autorizzazione al trasporto delle persone.

Il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, dopo aver presentato un'interrogazione al sindaco in merito, insiste sulla questione. "Si alimenta di tragicomico la storia fantozziana del traghetto tra Marina e Porto Corsini - commenta Ancisi - Nello scorso fine settimana si sono formate code d’auto di mezz’ora nei due sensi per riuscire a salire sull’unico traghetto rimasto in servizio, tra l’altro il più piccolo. Hanno affidato le operazioni di biglietteria ad una società esterna, pagata coi soldi della collettività, per sgravarne gli operatori di servizio sul natante, ma il guadagno di un paio di minuti al massimo non è servito, come avevano assicurato, a minimizzare il disservizio, tanto che diversi automobilisti hanno preferito attraversare il canale Candiano passando dal ponte mobile di Ravenna".

"Paradossale è anche lo scarico di responsabilità del Comune di Ravenna, proprietario del traghetto e titolare del servizio, benché affidato in gestione a Start Romagna - continua il consigliere d'opposizione - Prima di tutto perché di questa società, totalmente pubblica, Ravenna ha la proprietà maggiore; ma anche perché nel consiglio di amministrazione di cinque membri sono ravennati il presidente e una consigliera. Fa dunque sorridere che Ravenna si faccia forte di una multa che l’Agenzia della Mobilità Romagnola farebbe pagare a Start, anche questa coi soldi della collettività, perché non è stata informata".

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