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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cervia

Bevono e si picchiano: caos totale in un appartamento. "L'ho uccisa": ma non era vero

Succede veramente di tutto in un appartamento di Pinarella. Bevono, litigano, si picchiano. Poi credono di essere stati autori di un omicidio e, successivamente, di una incredibile resurrezione. La conclusione? Una denuncia

Bevono, litigano, si picchiano. Poi credono di essere stati autori di un omicidio e, successivamente, di una incredibile resurrezione. La conclusione è un nulla di fatto e una denuncia. E’ successo davvero di tutto nel tardo pomeriggio di sabato in un appartamento di Pinarella, dove risiedono due coppie di stranieri dell’est tutti in regola con il permesso di soggiorno. 

LA CHIAMATA - Alle 17 arriva la telefonata al 112, di un uomo che pareva disperato e in stato confusionale: “Venitemi a prendere, l’ho uccisa. Abito a Pinarella”. La chiamata viene smistata dal centralino ad una ‘gazzella’ che a tutta velocità si fionda nell’appartamento dal quale proveniva la chiamata. In realtà non vi era stato alcun omicidio, ma solamente una gran confusione creata in particolar modo dall’abuso di alcol. In casa i carabinieri di Cervia-Milano Marittima trovano due moldavi, A.G. di 24 anni e V.A, russo di 32 e due donne russe (D.O, di 41 anni e D.T. di 48). I due uomini vengono portati in caserma le due donne, vigili ma confuse, in ambulanza all’ospedale di Ravenna in codice giallo.

LA DINAMICA - Erano da poco passate le 15 quando i due uomini, dipendenti di una grossa azienda ravennate, rientrano a casa dal turno di lavoro in fabbrica. In attesa del ritorno delle due donne, V.A. inizia a bere birra fino ad ubriacarsi. Due ore dopo arrivano in appartamento anche le due donne, anch’esse visibilmente ubriache. Il 24enne, il più piccolo della compagnia ed evidentemente anche l’unico sobrio, rimprovera la compagna di essere ubriaca. Ne nasce un litigio ed il giovane ha la brillante idea di esplodere un colpo in aria con la propria scacciacani. E’ a quel punto che il 32enne, fratello della compagna del coinquilino, decide di intervenire per sedare la lite. Nella colluttazione a tre che ne segue, il 24enne trascina a terra la propria fidanzata che sbatte violentemente il volto e perde i sensi, in una maschera di sangue. E’ a quel punto che V.A. chiama i Carabinieri, auto-accusandosi di un omicidio che mai però era stato compiuto. 

L’ARRIVO DEI MILITARI - All’arrivo dei Carabinieri, la donna era ‘miracolosamente’ resuscitata. Le due donne, medicate preso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Ravenna, hanno riportato lesioni giudicate guaribili pochissimi giorni, per le quali non hanno intenzione di presentare alcuna querela nei confronti dei rispettivi compagni. Resta comunque la gravità di una situazione che poteva davvero sfociare in qualcosa di ben più tragico che di qualche escoriazione. Il 32enne, nella baraonda, è stato denunciato per il reato di minacce e la pistola scacciacani è stata sequestrata.

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