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Cronaca Bagnacavallo

Lupi attaccano allevamento di bovini e pecore: "Messi in fuga, ma animali a rischio"

I lupi sono stati messi in fuga dai proprietari e dal pastore maremmano a guardia dell’azienda agricola. Ma ora si teme per i possibili aborti da stress

Il lupo torna ad attaccare allevamenti e aziende agricole in Bassa Romagna. Dopo gli assalti avvenuti meno di un anno fa tra Conselice, Massa Lombarda, Alfonsine, Bagnara di Romagna e Cotignola, nella notte scorsa i selvatici hanno tentato di attaccare l’allevamento di bovini e pecore della Società Agricola Pattuelli, a Villanova di Bagnacavallo, allevamento già preso di mira nella primavera scorsa quando i lupi, come accertato poi dal Servizio Veterinario dell’Asl, uccisero due pecore.

Questa volta, anche grazie al pastore maremmano a guardia dell’azienda e al pronto intervento dei proprietari, i lupi, del cui passaggio stamane erano ben evidenti le impronte sul terreno, non sono riusciti ad entrare nell’allevamento. “Tuttavia – spiega Stefano Pattuelli, uno dei soci dell’azienda – avendo molti animali gravidi, temiamo che l’alto stress ai quali sono stati sottoposti possa generare aborti con perdite che rientrerebbero nei cosiddetti danni indiretti, difficilmente o per nulla indennizzabili. Al momento – prosegue – abbiamo segnalato quanto accaduto all’Asl e altro non possiamo fare se non sperare che gli animali restino in salute”.

In seguito agli attacchi da lupi, infatti, oltre agli animali che si feriscono tentando di mettersi in salvo, c’è da mettere nel conto lo stress subito che può provocare aborti e drastiche riduzioni della produzione di latte, tutti fattori che comportano importanti danni economici. “I risarcimenti – afferma Coldiretti Ravenna – dovrebbero quindi tenere conto anche dei danni indiretti subiti perché i soldi pubblici non sono certo un arricchimento o un aiuto indebito, ma solo un dovuto sostegno a chi deve ricostituire un’azienda compromessa da fattori esterni, come appunto i lupi che, in condizioni normali, non dovrebbero potersi spingere sino all’interno delle aziende agricole. È evidente – prosegue Coldiretti Ravenna – che il lupo, per sua stessa natura, tenda a spingersi dove ci sono prede e il fatto che si contino ormai diversi attacchi in serie in pianura sta a testimoniare uno stato di mutato equilibrio ambientale-faunistico a livello provinciale che deve senza dubbio far riflettere”.

Secondo Coldiretti la crescente proliferazione della fauna selvatica avrebbe generato "uno sconfinamento della fauna stessa da boschi e colline sino alle pianure e all’entroterra innescando la migrazione del lupo che per istinto e necessità ora ha ampliato il suo raggio di caccia". Per Coldiretti Ravenna “occorre quindi agire al fine di contenere questo sovraffollamento faunistico che oltre a creare pericolosi squilibri agli ecosistemi locali dirotta i selvatici, lupi e cinghiali in primis, verso zone anche densamente abitate, con tutte le possibili conseguenze del caso in termini di danni ad aziende agricole ed allevamenti, ma anche in termini di sicurezza pubblica”.

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