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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Fra scena digitale e oggetti reali: debutta al Mar una risorsa videomatica

Nell’ambito delle azioni realizzate per attuare le finalità del Progetto, il Cidm ha coordinato una Campagna fotografica e di catalogozaione delle decorazioni musive e dei Siti archeologici

Il Comune di Ravenna attraverso il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico del Museo d’Arte della città, ha concluso il progetto EXtension of POtentiality of Adriatic Unesco Sites, finanziato dall’Unione Europea. Ne hanno fatto parte dodici part­ner provenienti da quattro stati membri dell’Unione Europea (Italia, Slovenia, Croazia e Grecia) e tre paesi dell’Adriatico Orientale (Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Albania). La vicinanza geografica, unita alla presenza di un importantissimo patrimonio culturale e naturale riconosciuto dall’Unesco in ciascuno di questi paesi, ha reso la collaborazione transfronta­liera molto fruttuosa. L’obiettivo generale del progetto Expo Aus è stato quello di avviare una rete di coo­perazione tra i siti Unesco dell’area adriatica favorendo la diffusione di competenze tecniche e gestionali tra le diverse istituzioni pubbliche e private responsabili dei Siti.

Nell’ambito delle azioni realizzate per attuare le finalità del Progetto, il Cidm ha coordinato una Campagna fotografica e di catalogozaione delle decorazioni musive e dei Siti archeologici. Ha implementato con 126 schede la propria Banca Dati Mosaico e ha creato un nuovo sito on line, Archeodata, che raccoglie i Siti archeologici sulle due sponde di tutto l’adriatico, analizzando lo stato di conservazione e le possibili strategie per una conservazione ottimale. In fine il Cidm ha organizzato un Convegno internazionale: Ravenna Musiva. Preservation and restoration of architectural decoration mosaics and frescoes, che si è svolto nella nostra città in tre giornate, dall’8 al 10 maggio 2014, perseguendo l’obiettivo di confrontare le metodologie conservative degli apparati decorativi murali. La pubblicazione degli Atti, in lingua inglese ha consegnato in veste editoriale gli interventi degli studiosi, con un ricco apparato iconografico e la restituzione del dibattito finale, in forma di Tavola Rotonda, tra i maggiori esperti del settore.

QuVì
All’interno del Museo,fino a metà maggio, viene ospitata per la prima volta una risorsa videomatica: un dispositivo in grado di proiettare in uno spazio circoscritto, una risorsa audiovisiva tridimensionale olografica. Il QuVì è in grado di visualizzare oggetti solidi tridimensionali all’interno di uno spazio reale, ottenendo prestazioni che creano una commistione affascinante e coinvolgente fra scena digitale e oggetti reali. La Open Consulting  Group di Ravenna e Dario Scalini, che hanno sviluppato il progetto QuVì, si sono misurati con due opere tridimensionali presenti nella Collezione dei Mosaici Contemporanei del Mar, La casetta di Giosetta di Giosetta Fioroni e il Mobile aulico, dello Studio Alchimia e Luciana Notturni, creando delle immagini olografiche in movimento, di grande impatto emotivo,  che permettono allo spettatore di esplorare le opere d’arte come oggetti semoventi.

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