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Cronaca Faenza

Faenza, dopo l'alluvione i rioni sperano di disputare il Palio del Niballo il 22 luglio

L'annullamento della Bigorda d'Oro e lo slittamento delle gare delle bandiere fanno da corollario alle azioni di solidarietà dei cinque rioni di Faenza. Si punta al 22 luglio per il Palio ma restano molte le incognite

La città ancora ferita dall’alluvione cerca di ripartire. Anche attraverso le proprie tradizioni e le consuetudini ma le incognite sono molte, anche riguardo il ritorno alla normalità. Il mese di giugno a Faenza sarebbe stato il mese del Niballo, con i rioni aperti tutte le sere, i tornei delle bandiere e le giostre cavalleresche nel fine settimana.

L’alluvione di un mese fa invece ha snaturato completamente anche quella consuetudine. Se gli stendardi medievali non trionfano sui corsi, a colorare la città c’è qualche bandiera o qualche foulard, esposti per iniziativa rionale su finestre e balconi. I rioni sono aperti come circoli, le cui uniche iniziative riguardano la solidarietà. C’è chi ha organizzato il banco alimentare, continuando a dispensare generi di prima necessità a moltissime persone che quotidianamente vi si recano. Da un mese le cucine hanno lavorato per servire pasti gratuiti a sfollati e ‘angeli del fango’.

Qualcuno ha inoltre organizzato cene di raccolta fondi, come Rosso Giallo e Borgo, il rione Verde ha invece ospitato nei propri locali gli staff di alcune attività colpite dall’alluvione, per consentire a baristi, pizzaioli e personale di poter lavorare nonostante gli ingenti danni subìti. Il Nero, allagato e danneggiato all’interno della propria sede di via Della Croce, ha riaperto alcuni spazi dopo la pulizia solo di recente, e sabato ha organizzato una cena conviviale a base di piadina.

Allo stadio, prima della seconda alluvione, erano iniziati i lavori di allestimento della pista per i cavalli, che tuttavia sono stati interrotti. Diverse sono state le riunioni di coordinamento a cui nelle scorse settimane hanno preso parte amministrazione comunale e rioni stessi. Nella fase della prima emergenza aventi ad oggetto il supporto alla cittadinanza.

Da poco invece si è ricominciato a parlare di Palio. Saltata definitivamente la Bigorda d’Oro, e procrastinate, verosimilmente a settembre, le gare delle bandiere, anche a causa del braccio di ferro tra la federazione degli sbandieratori e i rioni dopo la partecipazione dei faentini in Qatar. Per i rioni, tutti e cinque, sarebbe però importante salvare almeno il Palio del Niballo e la settimana gastronomica considerato “una boccata di ossigeno per cercare di far quadrare i conti e sovvenzionare le attività annuali, dopo i due anni di Covid”.

Per questo l’auspicio consisterebbe nell’organizzare il Niballo. Magari in luglio, probabilmente il giorno 22. Tuttavia le incognite sono ancora diverse. Innanzitutto bisogna fare calcoli sul successivo ripristino del campo da calcio dove si allena e gioca il Faenza, che peraltro proprio poche settimane fa ha rilevato dai rioni la convenzione per la gestione dello stadio fino al dicembre 2024. Poi c’è il problema del personale. Il comune infatti sta ancora fronteggiando con le proprie risorse umane l’emergenza alluvione, che non è finita, e questo lo sanno tutti in città, rioni compresi. Per questo gli incontri imminenti sono volti a trovare soluzioni alternative per evitare di rinunciare a quella consuetudine tipicamente faentina che è il Niballo. Sarebbe infatti l’ennesimo sfregio cagionato dall’alluvione alla città manfreda.

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