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Cronaca

Non parlavano italiano, ma facevano l'esame per la patente: stanata organizzazione

Gli arresti sono stati eseguiti a Sant'Agata sul Santerno, dove risiede uno dei vertici dell'associazione, a Modena e a Brescia

L'ESAME - Una volta individuati, gli stessi venivano iscritti all’esame teorico per privatisti alla Motorizzazione Civile, dove, tramite un pc, il candidato deve superare la prova rispondendo positivamente ad un minimo di 36 domande su 40 quiz unipersonali. L’associazione procurava al candidato telefoni cellulari, auricolari e microcamere, per mezzo dei quali le domande venivano “trasferite” ad un suggeritore esterno che, in tempo reale, forniva le risposte esatte. In questo modo l'organizzazione permetteva ai candidati di superare l’esame teorico a candidati non idonei i quali, in molti casi, non erano in grado di leggere e comprendere la lingua italiana, e, ancor più, non conoscevano le regole basilari del codice della strada. Al termine dell’esame, l’associazione si faceva corrispondere dai candidati una somma variabile tra i 1.800 e i 2.500 euro. Ad ogni esame corrisposto veniva fornito un corrispettivo di circa 250 euro. Se l'esame non veniva superato, veniva data la chance di ripetizione senza pagare.

Diavolerie per prendere facilmente la patente (foto di Massimo Argnani)

Nel corso delle indagini, molte di queste prove sono state di fatto interrotte in flagranza dall’intervento della Polizia della squadra di Polizia Giudiziaria. Diversi esami, invece, accertati solo successivamente, hanno portato all’emissione da parte del giudice per le indagini preliminari, di nove misure cautelari reali di sequestro della patente di guida. Con l’"Operazione Mangusta”, ha spiegato il commissario capo Caterina Luperto, comandante della PolStrada di Ravenna, "la Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polstrada di Ravenna ha neutralizzato l’associazione a delinquere pakistana, garantendo alla giustizia i responsabili dei reati e impedendo che altri inidonei alla guida possano invece conseguire indebitamente la patente e costituire un pericolo per la sicurezza stradale". Le patenti acquisite in modo illegale sono state sequestrate. "Il riscontro è positivo - hanno spiegato il comandante della squadra di Pg, Alberto Dessani, e l'ispettore superiore Gabriele Allegri, che comandava ad inizio indagine la squadra-. Infatti negli ultimi mesi non sono arrivate segnalazioni sospette dalla Motorizzazione di Ravenna.

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