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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ecco il nuovo piano delle spiagge: no a nuove costruzioni e più aree naturali

Il piano è stato presentato da Libero Asioli, assessore all'Urbanistica questi gli obiettivi: sviluppo sostenibile; riqualificazione ambientale; progetti di rinaturalizzazione dell'arenile; salvaguardia e incremento delle spiagge libere;

Nella seduta di giovedì il consiglio comunale di Ravenna ha adottato il piano dell’arenile 2015. Il piano è stato presentato da Libero Asioli, assessore all’Urbanistica questi gli obiettivi: sviluppo sostenibile; riqualificazione ambientale; progetti di rinaturalizzazione dell’arenile; salvaguardia e incremento delle spiagge libere; salvaguardia delle colonie marine e degli apparati dunosi; massima apertura delle visuali verso il mare.

Sono queste le parole d’ordine che avevano guidato la redazione del primo Piano operativo comunale dell’arenile del Comune di Ravenna, approvato dal consiglio comunale nel 2009. Scaduti i termini di validità quinquennale del primo Poc dell’arenile ne è stato redatto un secondo, che ha confermato le scelte di fondo del primo. Dopo l’adozione da parte del consiglio comunale scatteranno i 60 giorni durante i quali gli interessati potranno inviare osservazioni nel merito. Successivamente il Poc tornerà in consiglio comunale per l’approvazione, eventualmente modificato dalle osservazioni accolte.
 

Non sono state introdotte nuove aree edificatorie né nuove aree edificabili rispetto a quanto previsto dal piano precedente. Nel percorso che ha portato alla redazione del Poc dell’arenile 2015, disegnato su supporto informatizzato e georeferenziato, sono stati valutati e in diversi casi accolti le proposte e i contributi pervenuti dagli operatori dell’arenile coinvolti nel percorso di ampia partecipazione di Agenda 21 locale e degli enti competenti. Hanno votato a favore Pd e Sel. Contrari: Movimento 5 Stelle e Fds. Astenuti: Lista per Ravenna, Lega Nord, Ncd e Forza Italia.


PRINCIPALI INNOVAZIONI

a) Semplificazione dell'attuazione

Sono state riviste e semplificate le modalità di attuazione del piano: il Poc dell’arenile 2015 si attua per intervento diretto, ad eccezione degli interventi di cui di seguito, precedentemente assoggettati a Piano di Recupero (Pdr). Sono stati demandati ad attuazione diretta condizionata, mediante Pu (Progetto unitario), i seguenti interventi: - interventi edilizi che coinvolgono due o più strutture e relative aree di pertinenza e concessione; - interventi di ricostruzione con CARATTERISTICA PILOTA anche nel caso coinvolgano più stabilimenti balneari; - interventi di delocalizzazione di stabilimenti balneari; - eventuali nuove localizzazioni di aree ad uso kitesurf o polivalenti in zone non previste dal Poc dell’arenile. Rimangono soggetti ad attuazione indiretta previo Pdr e/o concorsi di idee/progettazione gli interventi di riqualificazione delle aree marginali o degradate e/o retrostanti e previo Pdr la progettazione del parco botanico sulla duna Nord di Lido Adriano. Fino all'approvazione dei Pdr possono essere comunque attuati interventi di riqualificazione degli usi esistenti (viabilità, aree verdi, ecc.) mediante intervento diretto.

b) Possibilità di delocalizzazione di stabilimenti attualmente siti in zone compromesse da fenomeni di erosione

Sono state individuate in cartografia le aree vocate a possibile delocalizzazione di stabilimenti balneari situati in spiagge compromesse dai fenomeni di erosione marina e/o in tratti di arenile a spiccata vocazione naturalistica. Su tali aree, previa procedura di evidenza pubblica, potranno essere trasferite le concessioni demaniali e le potenzialità degli stabilimenti balneari da delocalizzare, che possono essere ivi ricostruite applicando i parametri dimensionali previsti nella Tabella delle superfici coperte. In tali aree il Poc dell'arenile prescrive l'obbligo di realizzare i nuovi stabilimenti balneari su palafitte integrati con il corpo dunoso con elementi di naturalità compromessi se presente. Tale integrazione deve essere, sotto l’aspetto paesaggistico e vegetazionale, compatibile con l’assetto tipico dunoso favorendone contestualmente la riqualificazione e valorizzazione. In ogni caso l’area lasciata libera dallo stabilimento delocalizzato deve essere contestualmente oggetto di intervento di ripristino ambientale - naturalistico, comprendente interventi volti alla ricostruzione del corpo dunoso degradato ed alterato da interventi trasformativi e/o alla sua integrazione, da prevedersi nell’ambito del progetto unitario complessivo.

c) Nuove forme di protezione delle strutture dalle mareggiate 
Al fine di fornire agli operatori dell'arenile maggiori possibilità di protezione del costruito dai fenomeni di mareggiata è stata aggiunta, tra gli interventi ammissibili nelle zone di erosione la realizzazione a filo fondazione di gabbionate, con altezza max m 1.50 e base max m 2.00, poste ad una profondità di almeno m 0.50 dal piano di calpestio esistente. Onde evitare che la barriera di protezione favorisca il deflusso delle mareggiate sulle aree retrostanti lo stabilimento balneare, le eventuali chiusure laterali dovranno essere rivolte verso la battigia. In alternativa al metodo delle gabbionate e a titolo sperimentale della durata di tre anni, per le strutture precarie fisse situate a una distanza inferiore o uguale a ml.30 dalla linea di battigia, è consentita l'installazione di palancole. Tali protezioni devono essere: collocate entro il limite di allineamento delle Superfici precarie fisse (Spf), a una profondità max di ml.3.00, preferibilmente entro terra o se fuori terra per un max di ml.0.40 e comunque schermate con movimenti di sabbia. Al termine del periodo sperimentale, fissato in anni tre, saranno valutati gli effetti che tali opere hanno prodotto, qualora tale verifica dimostrasse effetti non compatibili con il contesto le stesse dovranno essere rimosse a spese del richiedente. Il Comune è comunque manlevato da ogni responsabilità per eventuali danni verso terzi.

d) Nuove possibilità per le aree di rimessaggio natanti

Per i rimessaggi natanti, autorizzati prima dell'adozione del Poc arenile 2009 e che si trovano in zona di erosione, previa presentazione di progetto unitario, è data la possibilità di subire trasformazioni funzionali e di destinazione d'uso mediante accorpamento agli stabilimenti balneari contigui, nel rispetto degli allineamenti esistenti. In tal caso lo stabilimento balneare derivante da tale accorpamento dovrà rispettare le somme delle Superfici coperte fisse (Scf) date dalla Tabella delle superfici coperte e delle aree in concessione o private delle strutture esistenti.

e) Nuove azioni di sostenibilità

Nell'ottica di diffondere anche nell'arenile, territorio ad alta vulnerabilità ambientale, una cultura della sostenibilità, il Poc prevede nuove azioni di risparmio energetico e delle risorse naturali. Il Poc dell'arenile incentiva l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e richiede prestazioni energetiche maggiori di quelle previste dalla normativa vigente . Prevede inoltre azioni volte al risparmio idrico, tramite il recupero e il riutilizzo compatibile delle acque piovane e delle acque grigie e l'utilizzo di riduttori di flusso nelle docce. In materia di raccolta rifiuti il Poc dell'arenile prevede schede di riferimento per l’installazione di contenitori della raccolta differenziata nelle spiagge attrezzate e per l’isola ecologica di cui ogni stabilimento balneare deve obbligatoriamente dotarsi ai sensi della specifica normativa in merito. Le isole ecologiche vanno realizzate di misure adeguate a consentire una corretta raccolta differenziata e collocate, ove possibile, nelle immediate vicinanze dell'accesso carrabile e sul confine ovest, preferibilmente uguali in sinistra ed in destra di un medesimo stradello. In tutti i casi di intervento di demolizione e ricostruzione dello stabilimento balneare, devono essere impiegati sistemi di fondazione su pali preferibilmente in legno strutturale o con sistemi modulari prefabbricati posati a secco.

f) Nuove modalità di riqualificazione per i Capanni balneari

La logica operativa del nuovo Poc dell’arenile punta al recupero della spiaggia quale habitat naturale, cioè al ripristino del delicato equilibrio tra mare, cordoni dunosi e vegetazione mediterranea soggetti all’intensa frequentazione estiva e alla sua tutela, nonché al ripristino di sistemi naturali di difesa delle coste, quali sono le dune, per aumentarne la naturale resilienza. Tale opera di recupero non può prescindere dalla riqualificazione delle costruzioni e dei manufatti incongrui rispetto al paesaggio e all’ambiente litoraneo e dalla delocalizzazione di quelli posti sulle dune. Viene pertanto richiesta anche ai capanni balneari la completa conversione dei manufatti esistenti con materiali incompatibili con il contesto, in manufatti realizzati con tecniche costruttive “virtuose” rispetto all’ambiente. Per quelli situati sui corpi dunosi si prevede la delocalizzazione, in aree idonee individuate in cartografia, mentre per quelli situati in aree diverse e quindi compatibili ma realizzati con materiali incongrui se ne prescrive la riqualificazione.

g) Nuove tipologie di ombreggi delle coperture piane

Il Poc dell'arenile concede la possibilità di utilizzare per elioterapia, somministrazione di alimenti e bevande, benessere ed altri usi le coperture praticabili degli stabilimenti balneari. L’ombreggio in questi casi è consentito esclusivamente con elementi leggeri quali ombrelloni e vele e con protezioni dal vento, verticali e trasparenti, di altezza massima di m 1,50 dal piano di calpestio.

h) Esemplificazioni delle pavimentazioni permeabili

Sono state inserite ulteriori possibili modalità di realizzazione delle pavimentazioni per rispondere ai requisiti di permeabilità previsti dal Poc dell'arenile. Le pavimentazioni vengono considerate permeabili in caso: di utilizzo di materiali permeabili (impasti per pavimentazioni drenanti) posa a secco con realizzazione di fughe di adeguati spessori posa a secco con doghe in legno

i) Nuova possibilità di installare un chiosco stagionale più verso mare per la somministrazione di alimenti e bevande in caso di spiagge molto profonde

Gli operatori di stabilimenti balneari con spiagge molto profonde (con distanza dall'Allineamento delle strutture precarie fisse alla linea di battigia superiore a 200 m), al fine di favorire l'offerta di un servizio più adeguato alla clientela, possono installare un chiosco stagionale per la somministrazione di alimenti e bevande, esclusivamente confezionati, più vicino al mare. Il Poc dell'arenile prescrive che la struttura di tali chioschi, semplicemente appoggiata sulla sabbia e priva di pavimento, quindi dotata di ancoraggi che non prevedano fondazioni, potrà avere superficie massima di 6 mq, altezza massima di 2,50 m con sola fornitura di energia elettrica e potrà essere collocata entro il limite ovest dell'Arenile in concessione destinato all'ombreggio organizzato.

l) Introduzione schede di riferimento per le buone pratiche (ABACHI)

Le norme del Poc sono state arricchite con schede di riferimento e criteri di indirizzo per la progettazione e localizzazione delle nuove strutture, arredi e impianti previsti nell'arenile. Le schede illustrano e forniscono esempi virtuosi di: - localizzazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili - ombreggi su lastrici solari - pavimentazioni drenanti - protezioni delle strutture dalle mareggiate - chioschi stagionali verso il mare - strutture su palafitta - passerelle - strutture per la raccolta differenziata dei rifiuti

m) Previsione di un parco botanico sulla duna Nord di Lido Adriano.

Rientra nell'ambito dell'obiettivo di ripristinare la naturalità, di recuperare habitat degradati, di avviare forme di tutela attiva dei tratti di costa più ricchi di biodiversità e integrità paesaggistica e di riconfigurare aree costiere degradate, la riqualificazione della duna Nord di Lido Adriano tramite la sua configurazione a parco botanico e per il tempo libero. Il tema è quello di contenere gli effetti devastanti che un utilizzo e accessi non regolamentati possono avere su sistemi ecologici fragili, come le dune e la relativa vegetazione arbustiva. Il recupero di questo spazio naturalistico dovrà essere incentrato sulla sua valorizzazione come spazio aperto e a forte vocazione pubblica: spazio sicuro; spazio verde e rinaturalizzato; spazio di sosta e passeggio per godere della vista sul paesaggio e della sua vegetazione tipica.

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