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Cronaca Faenza

Salva una bimba di 5 mesi dall'alluvione, il pompiere commosso: "Sembrava che capisse che eravamo lì per aiutarla"

In questi giorni drammatici, il Vigile del Fuoco ha toccato con mano la generosità della Romagna: "Gente incredibile, che nella sciagura ha pensato a noi e non ci ha fatto mancare niente, nonostante stesse perdendo tutto"

Da quando ha postato la foto con in braccio una bambina di cinque mesi, messa in salvo con i genitori evacuati da una casa di via Silvio Pellico a Faenza, Giorgio Tramacere ha iniziato a ricevere tantissimi messaggi di ringraziamento sul cellulare. Eppure lui, 41enne vigile del fuoco leccese di stanza al Comando di Milano, è il primo a voler ringraziare le tante persone che, pur soffrendo in queste dure giornate, non hanno fatto mancare il proprio sostegno ai tanti operatori di soccorso arrivati da tutta Italia per aiutare la Romagna nell'emergenza alluvione. 

Il suo sorriso mentre regge in braccio la bambina, poco prima di ridarla ai suoi genitori, rientra tra le immagini più rappresentative di queste giornate. La foto è stata scattata da uno suo collega, dopo aver portato in sicurezza tutta la famiglia. "Una piccola di una tenerezza spettacolare - ci racconta, di rientro a Milano dopo giorni intensi - con uno sguardo che ti parlava e che mentre ti guardava sembrava capisse cosa stesse succedendo. Come se si rendesse conto che eravamo lì per aiutarla". La casa della famiglia si trova in una zona tra le più colpite dalla piena. "Nelle abitazioni l'acqua arrivava anche al primo piano, le richieste di aiuto erano talmente tante che faccio fatica a ricordarmi tutti gli interventi".

Il lavoro dei vigili del fuoco a Faenza

Tramacere, vigile coordinatore del Comando Vigili del fuoco di Milano, ha lavorato insieme al gruppo di nove pompieri che compongono la colonna mobile del reparto fluviale. "Siamo arrivati alle 23 di martedì sera - prosegue - quando è scattata l'emergenza eravamo in turno a Milano e nell'arco di mezz'ora siamo partiti. Abbiamo lavorato per quasi tre giorni praticamente senza dormire. Un grande impegno di squadra con tutti i colleghi, forze dell'ordine, operatori e volontari". 

"Abbiamo visto tante situazioni disperate - prosegue - raggiungevamo le persone che chiamavano aiuto dai piani alti delle case sommerse. E poi, una volta recuperate, le accompagnavamo 'a terra', nei punti di salvataggio predisposti nelle scuole vicine e all'hotel Cavallino, dove abbiamo accompagnato la famiglia della bambina". Le operazioni di salvataggio in gommone, spiega Tramacere, prevedono la presenza di non più di quattro pompieri in contemporanea, per lasciare anche il giusto spazio alle persone salvate. "Ogni due o tre viaggi ci scambiavamo di turno con il resto della colonna. Un ricambio continuo, senza sosta, per ripartire prima possibile. Abbiamo visto tante situazioni disperate. Anche se qualcuno, specie tra gli anziani residenti ai piani più alti, non voleva lasciare la sua casa temendo atti di sciacallaggio".
 
In questi giorni drammatici Giorgio ha toccato con mano la generosità della Romagna. "Gente incredibile, che nella sciagura ha pensato a noi e non ci ha fatto mancare niente, nonostante stesse perdendo tutto. Locali che ci hanno regalato pizze e colazioni, persone comuni che ci hanno preparato panini, offerto caffè, acqua. Tutti ci hanno fatto sentire forte il proprio affetto per il nostro operato. E che voglio ringraziare, a nome mio e dei colleghi. È anche per queste ragioni che abbiamo scelto di fare questo lavoro".

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