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Cronaca

Ricordata in piazza del Popolo la tragedia della Mecnavi

Alla presenza, fra gli altri, dei famigliari, delle autorità, dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, di alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio comunale, si è svolta mercoledì mattina in piazza del Popolo a Ravenna, la cerimonia per l'anniversario della tragedia della Mecnavi

Alla presenza, fra gli altri, dei famigliari, delle autorità, dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, di alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio comunale, si è svolta mercoledì mattina in piazza del Popolo a Ravenna, la cerimonia per l’anniversario della tragedia della Mecnavi in cui persero la vita, il 13 marzo di 26 anni fa, 13 lavoratori. Dopo la deposizione della corona alla lapide commemorativa, sono seguiti gli interventi ufficiali.

Ricordata la tragedia della Mecnavi (Rafotocronaca)

Partendo dal ricordo delle 13 vittime di quella tragedia, il Sindaco Matteucci ha sottolineato nel suo intervento l’impegno comune, che deve continuare, per  mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza del lavoro. “Stiamo vivendo – ha detto - un momento difficilissimo e delicato della storia del nostro Paese. E  i segnali che provengono da questa situazione anche se sembrano  contrastanti sono legati dallo stesso filo: quello di una crisi economica fortissima. Una crisi economica che dura da tempo, ben lontana dal mollare la presa,  che continua a mordere, una crisi che ha effetti pesanti sulle nostre vite e sulla tenuta sociale delle nostre comunità. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli record. E quando parliamo di lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne, parliamo di lavoro sottopagato e poco qualificato".

"Tante imprese chiudono e senza un’occupazione si trovano anche tanti cinquantenni che restano tagliati fuori dal mercato - ha aggiunto Matteucci -. Gli incidenti sul lavoro continuano a diminuire.  Nel 2012 le denunce all’Inail sono state circa 654.000, il 9 per cento in meno del 2011.  La  flessione riguarda anche gli incidenti mortali: 870 nel 2012, con una flessione del 3 per cento rispetto all’anno precedente. Fintanto che ci sarà anche un solo morto sul lavoro non potremo dirci appagati. Ma i numeri, in questo caso, raccontano una verità ben più complessa, che va studiata  e assai poco rassicurante: la diminuzione dell’attività  produttiva, ha detto il  direttore generale dell’Inail, nel 2012 ha inciso nella  riduzione degli infortuni per circa il 50 per cento".

Ed ancora: "meno di due settimane  fa, c’è stato l’incidente all’Ilva di Taranto, una realtà produttiva tormentata,  dove è rimasto ucciso un operaio - ha ricordato Matteucci -. Degli stessi giorni è  la sentenza della Corte d’Assise d’Appello che riduce le pene comminate in primo grado per il rogo della Thyssen ai manager dell’azienda, modificando il reato da omicidio volontario a colposo. Il quadro che emerge è preoccupante. C’è il rischio reale che si torni a quella situazione assurda che è stata la causa scatenante della tragedia del porto di Ravenna".

"C’è il pericolo, reale e concreto,  che la deregulation torni camuffata da flessibilità o motivata da una concezione di falsa modernità - ha aggiunto il primo cittadino -. Non c’è crisi che tenga: non si scherza con la vita delle persone.  Non  c’è crisi  economica che  giustifichi il ricorso al precariato selvaggio, al lavoro irregolare e mal pagato. Non è così che si rimette in moto l’Italia”. Partendo da questa riflessione Nevio Zaccarelli  primo cittadino di Bertinoro l’altra realtà profondamente colpita dalla tragedia della Mecnavi, ha preso spunto per rimarcare la difficile situazione generale.

“ La cosa che mi fa soffrire di più, come Sindaco, è vedere ogni mattina la fila di giovani senza un lavoro davanti ai nostri uffici comunali. Chi ha impegni istituzionali deve riprendere in mano le sorti di questo Paese - ha evidenziato Zaccarelli -. Abbiamo bisogno di una crescita della cultura della legalità che parta dai giovani e cresca con loro. Paolo Borsellino  una volta disse riferendosi ad una situazione diversa: non abbiamo più tempo. E io lo dico adesso a chi sta a Roma: non abbiamo più tempo, dobbiamo uscire da queste situazione di buio”.

Infine la cerimonia in piazza è stata conclusa dal segretario generale della Cisl di Ravenna Antonio Cinosi a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.“Le statistiche – ha detto fra l’altro l’esponente sindacale - ci dicono che gli incidenti sul lavoro in provincia di Ravenna sono in calo, ma la diminuzione  degli infortuni registratosi nell’ultimo biennio, è dipeso in larga parte dalla perdita occupazionale determinata dalla grave crisi economica che perdura da anni. Non deve sfuggire però il dato dell'incremento delle casistiche che hanno coinvolto lavoratori stranieri, dovuti non solo all'aumento della loro presenza, ma anche alla maggiore precarietà connessa allo status di migranti. Ed ancora elevato, oltre che in aumento, risulta il numero delle malattie professionali correlate al lavoro, senza dimenticare i  decessi conseguenti a gravi malattie contratte nell'ambiente lavorativo stesso".

"Pur di fronte ad una situazione complessa e difficile, non dobbiamo chiuderci  in un rassegnato pessimismo, ma al contrario, dal triste ricordo di quel lontano 13 marzo, dobbiamo trarre nuovo impulso, per contribuire efficacemente alla soluzione di un problema sociale e umano, quello delle morti e delle invalidità da lavoro, che ha assunto dimensioni intollerabili per un paese civile - ha proseguito Cinosi -. Ecco perché, con insistenza, occorre rilanciare a tutti i livelli il modello culturale della partecipazione alla prevenzione ed alla sicurezza, in modo consapevole e responsabile, per affermare il diritto alla tutela della salute ed a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona".

"È indispensabile quindi che tutti i soggetti interessati si adoperino per l'affermazione di questi diritti, affinché si giunga alla realizzazione di un sistema che coinvolga in maniera partecipata e responsabile i lavoratori nelle scelte e nei processi decisionali relativi all'attuazione di tutte quelle misure necessarie a tutelare la loro salute e sicurezza. Come sindacato, ma penso tutti noi qui presenti, auspichiamo che gli attori pubblici svolgano appieno il loro compito e siano messi in condizioni si svolgerlo, per costruire realmente quel circolo virtuoso, basato sulla reciproca fiducia, necessario per perseguire l'obiettivo qui richiamato, affinché l'abitudine a lavorare in modo sicuro diventi una prassi quotidiana e non solo una buona intenzione da riproporre ogni 13 marzo e soprattutto affinché in futuro non vi siano altri 13 marzo. Fino a che si verificherà un solo infortunio sul lavoro non potremo dire che la battaglia è vinta”. Le iniziative per l’anniversario della tragedia della Mecnavi sono poi proseguite alla sala Muratori della Classense con il convegno su  “I Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza: difficoltà e opportunità”. 

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