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Cronaca

In Romagna ospitati quasi 400 profughi: 153 solo nel ravennate

Sono 1630 le persone accolte finora in Emilia-Romagna nelle 226 strutture attivate, in base all'accordo nazionale per la gestione dell'emergenza libica (dati al primo settembre 2011). 153 gli ospitati nel ravennate

Sono 1630 le persone accolte finora in Emilia-Romagna nelle 226 strutture attivate, in base all’accordo nazionale per la gestione dell’emergenza libica (dati al primo settembre 2011). A queste se ne aggiungeranno, nelle prossime settimane, altre 150. Della situazione al termine dell’estate, e dei nuovi obiettivi, si è discusso stamani a Bologna, durante la riunione della cabina di regia regionale. Per ora in Romagna sono giunte 387 persone: 153 nella provincia di Ravenna, 110 a Forlì-Cesena e 124 a Rimini.

Erano presenti il sottosegretario alla presidenza della giunta Alfredo Bertelli, gli assessori alla Protezione civile Paola Gazzolo e alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, i rappresentanti dell’Agenzia regionale di Protezione civile e degli enti locali.



“La gestione dell’emergenza in regione sta funzionando, e bene. E’ un esempio di buona prassi su scala nazionale” ha sottolineato l’assessore Gazzolo, che ha illustrato gli ultimi dati. Con l’estate in Emilia-Romagna è stata raggiunta la quota di presenze previste dal 2° step del Piano nazionale (1538 persone in regione, 20.000 in tutt’Italia) e superata, con 1630 migranti ad oggi. Il nuovo obiettivo, previsto dal 3° step del Piano nazionale, è il raggiungimento di 1923 posti per l’ospitalità (25.000 in tutt’Italia); “occorre quindi prepararsi – ha spiegato l’assessore – alle assegnazioni che verranno stabilite dal Dipartimento nazionale della Protezione civile”. Intanto sono 138 le convenzioni concluse con i gestori, pubblici e privati, coinvolti nell’accoglienza; “a breve – ha aggiunto l’assessore – se ne aggiungeranno altre 15”.



Il punto sulla permanenza delle persone è stato fatto dall’assessore Marzocchi, che ha ribadito come si sia scelto di “lavorare sull’implementazione dei servizi esistenti”. L’assessore ha ricordato i punti forti del “Patto di accoglienza” della Regione per i migranti del nord Africa con gli enti locali del territorio, e cioè l’affiancamento del percorso giuridico, del percorso sanitario, l’insegnamento della lingua italiana – “viene fatto praticamente ovunque, ma va rafforzato” – e l’inclusione sociale. “I tirocini e le attività di volontariato svolte dalle persone accolte rappresentano la grande innovazione introdotta dal Patto – ha ribadito l’assessore – : dove sono partiti stanno funzionando, è una scelta strategica”.



E’ atteso intanto, per la prossima settimana, l’arrivo di una delegazione in Emilia-Romagna del gruppo di monitoraggio che si è costituito a livello nazionale: visiteranno alcune delle 226 strutture attivate sul territorio per l’accoglienza. Nel corso della cabina di regia si è parlato inoltre dei 600 posti disponibili, a livello nazionale, per possibili rimpatri volontari assistiti: prevedono il costo del biglietto aereo e un bonus di 200 euro.
 

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