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Cronaca

Accusata di truffa sui contributi, il Comune si costituisce contro Sefi Idem

L'ex ministro del governo Letta Sefi Idem dovrà sostenere l'accusa in tribunale il prossimo mese di ottobre per la vicenda che la vede indagata con l'ipotesi di reato di truffa

L'ex ministro del governo Letta Sefi Idem dovrà sostenere l'accusa in tribunale il prossimo mese di ottobre per la vicenda che la vede indagata, assieme al marito-allenatore Guglielmo Guerrini,  con l'ipotesi di reato di truffa in un'inchiesta sui contributi previdenziali percepiti dal Comune di Ravenna per l'attivita' in passato di assessore allo Sport ricoperta dalla celebre canoista.

In aula, contro di lei per chiedere un risarcimento, ci sarà il Comune di Ravenna che in un laconico comunicato spiega che "la giunta ha deliberato la costituzione di parte civile nel procedimento nel procedimento giudiziario 7695/2013 (tribunale di Ravenna), quale  atto dovuto in ragione dei fatti contestati che, qualora accertati definitivamente, avrebbero comportato un esborso non dovuto da parte del Comune". Tuttava, precisa sempre la nota "tale scelta non comporta in alcun modo valutazioni di merito sui fatti contestati, in quanto sottoposti al vaglio autonomo della Magistratura". ​ L'indagine fu aperto sulla scorta di un esposto di Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, che era stato trasmesso alla Procura il 23 agosto 2013.

L'ESPOSTO: I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI – Spiega Ancisi: “La richiesta era di verificare se, nei fatti descritti, siano ravvisabili ipotesi di reato in relazione all’art. 640 bis del codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) e altri reati. Si trattava della somma di 8.642 euro che il Comune di Ravenna aveva versato come contributi previdenziali a beneficio della Idem per il periodo del suo secondo mandato come assessore comunale, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007: versamenti giustificati dalla sua collocazione in aspettativa come dipendente dell’Associazione Sportiva Dilettantesca (ASD) Canoa Kayak Standiana, di cui erano presidente il marito e lei stessa socia, insieme ad altri familiari. L’assunzione era avvenuta appena 15 giorni prima dal conferimento dell’incarico di assessore. Le dimissioni dalla carica, motivata con ragioni familiari e sportive, avevano interrotto anche l’erogazione dei contributi, i quali, nel caso del compimento del normale mandato quinquennale, sarebbero assommati a circa 47 mila euro”.

LA QUESTIONE IMU Sefi Idem aveva abbandonato il governo di Enrico Letta poco tempo dopo la nomina a ministro in quanto fu portata alla luce un contenzioso legato al mancato pagamento dell'Imu, la tassa sugli immobili, per la palestra-residenza di Santerno. Idem è stata accusata di aver indicato la propria residenza in una palestra a poca distanza dalla casa del marito che, quindi, risultava residente da un'altra parte. Questo escamotage avrebbe permesso di non pagare l'Ici dal 2008 al 2011, fruendo dell'esenzione per la prima casa prevista dalla legge. Il 5 giugno scorso la Idem ha avuto un "ravvedimento operoso", versando all'Agenzia comunale delle entrate quanto dovuto. Peraltro, nella palestra, c'era anche un'ipotesi di abuso edilizio: l'edificio in questione, infatti, sarebbe stato interamente accatastato come abitazione, mentre al piano terra era adibito a palestra, la 'Jajo Gym'. Ma sanate le pendenze, il fascicolo giudiziario su questa vicenda è stato poi chiuso.

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