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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sparatoria per il capanno, "mi ha aggredito lui, poi ho aperto il fuoco"

Si trova nel carcere di Ravenna in attesa della convalida del suo arresto R.V., il 75enne che ieri pomeriggio a Casalborsetti, sul litorale ravennate, ha sparato da distanza ravvicinata un colpo di pistola contro M.B., 69 anni

Si trova nel carcere di Ravenna in attesa della convalida del suo arresto R.V., il 75enne che ieri pomeriggio a Casalborsetti, sul litorale ravennate, ha sparato da distanza ravvicinata un colpo di pistola contro M.B., 69 anni, al culmine di un diverbio in merito alla gestione di un capanno sul fiume Reno. Il ferito, centrato al collo, è stato ricoverato all'ospedale cittadino in condizioni gravi ma stabili. Al fatto hanno assistito due amici che erano assieme al ferito.

L'aggressore, bloccato poco dopo, mentre aspettava seduto sulla sua auto, dai carabinieri di Marina Romea coadiuvati dai colleghi del Radiomobile e del nucleo Investigativo, è stato interrogato per un paio d'ore dal Pm Angela Scorza nella caserma del comando provinciale.

Alla presenza del suo avvocato, Luigi Berardi, ha in buona sostanza riferito di essere stato prima aggredito dall'altro, il quale a suo dire già in passato lo aveva affrontato in malo modo. I dissapori erano in larga parte legati all'attribuzione della responsabilità su un incendio che in passato aveva colpito il capanno. La struttura era stata ceduta circa un anno fa dal settantacinquenne ad altri soci, tra cui il sessantanovenne. L'aggressore ha però negato di essersi dato appuntamento con l'altro per chiarire le cose, ma ha riferito di averlo incontrato casualmente durante una passeggiata con il cane: ha pure parlato di un terzo testimone, un pescatore di passaggio, che potrebbe sostenere la sua versione ma del quale non è stata ancora trovata traccia.

Dalle verifiche è emerso che il settantacinquenne, che come il ferito è incensurato e abita a Ravenna, aveva il permesso di detenere la pistola (come una seconda arma analoga) ma non quello di portarla con sé. In proposito, si è giustificato sostenendo che proprio per paura del 69enne, quando andava dalle parti del capanno lo faceva con la 7.65. Deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Ma rischia anche la premeditazione.

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